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 2019  febbraio 10 Domenica calendario

La marmellata sbagliata di George Orwell

Il New York Times ha raccontato di quando il British Council, l’organizzazione che promuove la cultura britannica nel mondo, rifiutò un saggio di George Orwell, giornalista, critico, saggista e romanziere – è l’autore del celebre romanzo 1984 – famoso per la prosa sagace, nitida e illuminante. La storia del rifiuto è appena venuta fuori ma l’episodio risale al 1946, quando l’istituto commissionò a Orwell – poco più che quarantenne ma già conosciuto per reportage, articoli dal fronte della guerra civile spagnola e per il racconto allegorico La fattoria degli animali – un saggio per difendere e promuovere la cucina britannica in Europa.

Il saggio si sarebbe dovuto intitolare British Cookery, ma alla fine il British Council decise di non pubblicarlo: inviò a Orwell una lettera di scuse, un assegno di 30 ghinee e un augurio che riuscisse a pubblicarlo altrove. Nella lettera, la scrittura del saggio veniva definita “eccellente”, ma si sosteneva che pubblicare quel contenuto rivolto a un lettore europeo sarebbe stato “poco saggio”. Ci sono infatti alcuni passaggi critici o interpretabili come tali (Orwell scrive che la dieta britannica, semplice e pesante, potrebbe sembrare quasi barbara, o che il caffè è sempre disgustoso) e soprattutto la ricetta della marmellata di arance – una delle sei incluse nel saggio – è sbagliata, come si legge in una nota lasciata sul manoscritto: prevede infatti troppo zucchero e troppa acqua.

La lettera è stata scoperta da un archivista del British Council che stava cercando alcuni vecchi documenti, e giovedì Orwell ha ricevuto le scuse ufficiali dall’istituto, dopo 73 anni. Il New York Times ne ha parlato al telefono con Alasdair Donaldson, un analista politico del British Council, che ha spiegato che all’epoca l’ente era piuttosto conservatore e timoroso. Resta il fatto che «abbiamo rifiutato il più raffinato scrittore di politica in lingua inglese del Ventesimo secolo», ha detto.

Orwell si prese una rivincita quando, sempre in quell’anno, scrisse sulla rivista letteraria Horizon che la scrittura «è troppo faticosa se uno ha già sprecato le sue energie in lavori semi-creativi come insegnare, parlare alla radio o comporre testi di propaganda per organi come il British Council».

Questa comunque è la malfamata ricetta con le correzioni del British Council tra parentesi, se volete provarla e giudicarla.

Ingredienti

2 arance di Siviglia
2 arance dolci (no)
2 limoni (no)
3,6 chili di zucchero
3,6 litri d’acqua

Procedimento
Lavate e asciugare la frutta. Dividetela a metà e spremete il succo. Rimuovete un po’ di polpa e poi tagliate finemente le bucce. Conservate i semi in un sacchetto di mussola. Versate il succo, le bucce e i semi in acqua e lasciateli in ammollo per 48 ore. Metteteli in una padella larga e cuoceteli a fuoco lento per una o due ore finché la scorza non si intenerisce. Fate riposare tutta la notte, poi aggiungete lo zucchero e fatelo sciogliere prima di portare a ebollizione. Fate bollire finché il composto diventerà gelatinoso se lo trasferite su un piatto freddo. Versate in barattoli che avevate precedentemente riscaldato, e copriteli con coperchi di carta.