La Stampa, 10 febbraio 2019
A lezioni di trucco Chiara Ferragni
«Seguo Chiara su Instagram, amo la sua semplicità e fanculo chi la critica», spiega esaltatissima Emma, 29 anni, infermiera neonatale all’ospedale di Bergamo, ma originaria di Salerno. «Mi sono regalata il biglietto da sola, quello da trecentocinquanta euro. Non è caro, il prezzo è giusto per un evento di questo livello».
«Mi piace la moda, posto tutti i miei outfit. Si inizia con poco, poi, chissà, magari diventi pure famosa e si trasforma in lavoro». Chiara è ovviamente Ferragni, 31 anni, influencer da più di 17 milioni di follower (quanto la popolazione dei Paesi Bassi) e un giro d’affari da 30 milioni di euro.
Il biglietto in questione invece è quello per Beauty Bites Masterclass, primo evento dedicato al make-up e organizzato dall’imprenditrice di The Blonde Salad insieme al suo truccatore di fiducia Manuele Mameli: ieri pomeriggio (e oggi si replica) al Teatro Vetra di Milano, su modello di quello che fa da tempo Kim Kardashian con il suo inseparabile visagista Mario (ha anche un cognome, Dedivanovic, anche se lo usa con parsimonia). Tutto sold-out, oltre 37 mila persone che hanno fatto la coda online per cliccare e comprare i pass d’ingresso, prezzi dai 350 ai 650 euro. Teatro strapieno (circa 500 posti a sedere) e colonne fin dalle prime ora del pomeriggio con un parterre che sembra più da concerto pop che da masterclass di beauty. Parecchi i genitori che hanno accompagnato le figlie adolescenti, affidandole apprensivi ai buttafuori. Come Emanuele di Bergamo, che lascia lì Martina ,18 anni appena compiuti, e va a fare un giro per Milano con la moglie. «Lo ha chiesto come regalo per il suo diciottesimo. Tutto quello che la rende felice per me va bene - racconta -. È una ragazza molto timida, studia al liceo linguistico. Ma il suo sogno è lavorare nella moda, proprio come la Ferragni».
Perché se agli inizi degli anni 2000 le ragazze speravano di diventare magari veline, oggi il modello è l’influencer, imprenditori di se stessi che hanno saputo costruirsi qualcosa nonostante il deserto esistenziale costellato da crisi economiche tipico della generazione millennials. «Chiara è una persona che mi ispira nella voglia di fare. Abbiamo bisogno di più esempi così, soprattutto in Italia» dice Antonio Bevilacqua, 29 anni, arrivato da Cosenza dopo essersi comprato il biglietto Vip. Cioè quello da 650 euro con cui hai diritto anche a un selfie con Ferragni in carne e ossa, mentre con gli altri ticket devi accontentarti di uno scatto insieme al suo cartonato. «Sono un medico, direttore sanitario, Chi lo avrebbe mai detto vero?», è Maria Elena che sembra più una modella, arriva da Caserta ed è già soddisfatta così perché ha visto e ha parlato con Veronica Ferraro e Pardis, le amiche di Ferragni che sono sedute in primissima fila.
Intanto si affolla il cartonato, a figura intera, con cui Chiara e Manuele accolgono gli ospiti nel foyer prima dell’inizio della lezione che si apre poi con Mameli, anche lui una Instagram star, che spiega a una platea di cellulari spianati che se c’è un brufolo il colore va picchiettato, ma meglio non insistere e levarlo con Photoshop: «Più lo trucidate più la gente lo vede, Io e Chiara abbiamo un segreto. Se c’è un brufolo lo facciamo diventare un neo». Dopo una serie di trick - mai usare il cotton fioc per mettere l’illuminante e asciugarsi sempre le rose dei capelli contro corrente -, e dopo un break al buffet tutto rosa dove servono pizza e caramelle gommose, ecco che finalmente sul palco entra Chiara. «Anche io e la mia vita non siamo perfette. Se ce l’ho fatta io ad arrivare fino qui ce la potete fare anche tutte voi», spiega (ovviamente in diretta instagram lei, che ha ucciso l’intermediazione), raccontando come spesso il make-up l’abbia aiutata ad avere molta più sicurezza in se stessa.
«Piace perché è una di noi»
Girl Power (c’è anche qualche maschio tra il pubblico, ma si contano sulle dita di due mani) per la mamma (di Leone), moglie (del cantante Fedez) ed entrepreneur digitale, come si legge sui maxischermi. Titolo, quello di imprenditrice (oltre a essere testimonial di parecchi marchi ne ha uno suo), a cui tiene moltissimo, e che non le leva più nessuno ora che anche il Financial Time le ha appena dedicato un paginone ripercorrendo alcune tappe di una carriera iniziata dieci anni fa, con un blog. Come quella volta in cui disse no a Silvio Berlusconi che le offriva un posto da reporter di moda nella sue tv.
Oggi l’ufficio milanese di The Blond Salad è di fronte al Palazzo dell’Informazione, dove un tempo c’erano le redazioni dei più grandi giornali nazionali. Ma per un ripasso completo della parabola Ferragni c’è tempo. A settembre esce il documentario dedicato a Chiara, storia di come un’influencer italiana abbia costruito un brand globale e sia rimasta per milioni di ragazze «una di noi».