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 2019  febbraio 08 Venerdì calendario

La Cina conquista sci e racchette

Con quella racchetta in mano Serena Williams ha vinto 23 tornei del Grande Slam e Roger Federer 20. Con quegli sci ai piedi l’austriaco Marcel Hirscher sta per conquistare la sua nona coppa del Mondo. Gli attrezzi del mestiere di alcuni tra i più celebrati fuoriclasse globali stanno per diventare cinesi.
Secondo il magazine Caixin, la maxi offerta presentata dal colosso Anta Sports Products, primo produttore di abbigliamento sportivo del Dragone, per acquisire i finlandesi di Amer Sports, padroni di marchi storici di campi e piste come Wilson, Atomic e Salomon, è in dirittura d’arrivo. Fra pochi giorni il consiglio di amministrazione di Anta si riunirà per formalizzare l’esborso, 5,2 miliardi di dollari. E una proposta del genere, un premio del 40% rispetto al valore in Borsa, è di quelle che a Helsinki non possono rifiutare: il board ha suggerito ai soci di accoglierla, spianando di fatto la strada all’affare. Un’operazione che, dazi o non dazi, mostra come Pechino non abbia per nulla abbandonato i propri sogni di gloria, agonistica e imprenditoriale, nel mondo dello sport. Il tiro è stato corretto, questo sì, dopo anni di spese pazze a inseguire il pallone da calcio. L’anno scorso Xi Jinping ha messo un improvviso freno allo shopping estero delle aziende nazionali, invitandole a concentrarsi su settori strategici e hi-tech. Il Milan ne sa qualcosa, così come l’Atletico Madrid, di cui l’iper indebitato colosso Wanda ha subito liquidato la propria quota.
Ma un conto sono i club, un altro è la ciccia degli affari sportivi. Come i diritti televisivi di Infront, che la stessa Wanda si tiene ben stretta, o in questo caso le attrezzature sportive. Quelle da tennis sono già un’ossessione, per i griffatissimi figli della nuova classe media cinese. Quelle da sci il prossimofuturo, visto che Pechino si prepara ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2022. Piano piano, un po’ per vocazione e un po’ perché educati a dovere, i cittadini stanno scoprendo la passione per la neve (per lo più artificiale, ma tant’è).
Un mercato dalle enormi potenzialità che con i suoi 11mila punti vendita Anta potrà stimolare e cavalcare. Che si tratti di una operazione “di sistema” lo dimostra la facilità con cui la società ha avuto accesso al credito. E la varietà dagli attori coinvolti: dietro alla capofila fanno parte del consorzio anche l’onnipresente gigante digitale Tencent e il super fondo nazionale di private equity FountainVest. Il senso industriale invece lo conferma la presenza dell’imprenditore canadese Chip Wilson, fondatore di Lululemon e pionieri dell’athleisure, la tendenza a disegnare abiti casual. Moda globale che in Cina sta diventando una vera e propria uniforme. Nata come low cost, da tempo Anta sta cercando di fare un balzo di qualità e di immagine. Nel 2010 comprò i diritti per il marchio Fila in Cina, più di recente si è assicurata la sponsorizzazione di superstar Nba come il cecchino Klay Thompson. Wilson, Atomic e Salomon, che dovrebbero mantenere l’attuale management, sono una scorciatoia verso l’immaginario degli sportivi tutti. E un passaporto per entrare in Occidente, in un periodo in cui il salto non è facile. Negli ultimi mesi le tensioni commerciali hanno azzerato le acquisizioni cinesi negli Stati Uniti, e rallentato anche quelle in Europa. Persino la vendita in Cina della nostra Permasteelisa, è saltata per l’opposizione dell’Antitrust Usa. Questa è l’ultima delle condizioni che, a meno di imprevisti, stanno permettendo a Anta e Amer di correre veloci al traguardo. Nessun rischio per la sicurezza nazionale: in fondo sono solo sci e racchette.