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 2019  febbraio 07 Giovedì calendario

Stanno scomparendo i pipistrelli dell’isola Mauritius. Troppo buoni

I pipistrelli giganti dell’isola di Mauritius vengono uccisi, nonostante siano una specie protetta, perchè sono troppo buoni e la popolazione se li mangia. La loro uccisione è diventata un caso legale tra il governo locale e una piccola Ong (organizzazione non governativa), secondo quanto ha riportato Le Figaro.Gli abitanti si lamentano dei danni causati dai pipistrelli ai loro raccolti, in particolare le coltivazioni di mango e litchi. Per rispondere alla collera degli agricoltori, il governo dell’isola ha ordinato nel 2015 l’abbattimento di questi mammiferi. La terza fase di questa operazione ha avuto luogo nel dicembre scorso e ha portato alla morte 13 mila pipistrelli, dimezzandone la popolazione sull’isola.
Per questo l’Ong Diritti umani dell’Oceano indiano ha portato la quesione davanti alla Corte suprema del paese. Il processo è in corso e potrebbe terminare il 22 febbraio.
Tra i pipistrelli dell’isola ci sono anche alcuni che appartengono a specie protette e in via di estinzione e per questo posti sotto la sorveglianza dell’Unione internazionale della conservazione della Natura (Uicn). In tre anni la popolazione dei pipistrelli giganti di Mauritius è passata dal grado vulnerabile a quello di specie in via di estinzione.
Il principale argomento messo in campo dal governo dell’isola è quello della ragion di Stato per sbarazzarsi dei mammiferi volanti. Tuttavia, lo specialista dei pipistrelli di questa specie che popola l’isola di Mauritius, Christian Vincenot, docente all’università di Kyoto, in Giappone, consigliere della parte civile nel processo in corso, nega che ci sia un rapporto di causa effetto fra il numero dei pipistrelli e i danni ai raccolti nell’isola. Anche con un minor numero di pipistrelli i raccolti hanno subito danni, secondo quanto ha riferito a Le Figaro.
Inoltre, Vincenot, ha sottolineato che c’è un paradosso a Mauritius. L’isola ha deciso di sacrificare i propri pipistrelli mentre il paese è uno dei primi firmatari della Convenzione sulla biodiversità adottata a Rio de Jainero, nel 1992. Questi animali contribuiscono al benessere delle foreste e senza di loro tutto l’equilibio locale è a rischio, secondo quanto ha detto Vincenot a Le Figaro. Dunque, forse sarebbe stato necessario una eliminazione selettiva, che tenesse conto alle del fatto che si tratta di una specie protetta.