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 2019  febbraio 06 Mercoledì calendario

UN PAESE PARALIZZATO - IL CORONAVIRUS FA SLITTARE ANCHE L'ARBITRATO TRA MARINA CAPROTTI E I FRATELLI GIUSEPPE E VIOLETTA PER STABILIRE IL VALORE DEI SUPERMERCATI ESSELUNGA. ARBITRI, CONSULENTI, COMMERCIALISTI E LEGALI DIVISI TRA LONDRA, MILANO E ROMA NON AVREBBERO MODO DI INCONTRARSI PER ESPLETARE LE ULTIME FORMALITÀ - -   - -   -

L'emergenza del Coronavirus fa slittare anche l'arbitrato tra Marina Caprotti e i fratelli Giuseppe e Violetta per stabilire il valore dei supermercati Esselunga.

Il procedimento era stato avviato l'11 gennaio scorso, quando Marina - che insieme alla madre nell'ottobre del 2016 aveva ereditato il 70% del colosso della grande distribuzione fondato da Bernardo Caprotti - aveva esercitato il suo diritto di prelazione nei confronti del 30% di Esselunga in mano ai fratelli nati dal primo matrimonio del patron.

L'arbitrato, che inizialmente doveva concludersi entro fine del 2019, era già slittato: prima a gennaio, poi a fine febbraio e infine al 7 marzo, perché le parti continuavano a chiedere documenti e aggiungere memorie per permettere agli arbitri di stabilire in modo imparziale qual è il vero valore del colosso dei supermercati.

In queste ore, invece, le pari hanno convenuto di rinviare ancora una volta il lodo arbitrale al 21 marzo. Il motivo questa volta non ha niente a che vedere il disaccordo dei vari azionisti sul valore del colosso tricolore dei supermercati, ma è legato solo a questioni logistiche di arbitri, consulenti, commercialisti e legali divisi tra Londra, Milano e Roma che non avrebbero modo di incontrarsi per espletare le ultime formalità.

Tra voli e treni bloccati, quarantene e difficoltà logistiche la decisione su qual è il valore di Esselunga è così di nuovo rimandata all'inizio della Primavera.