https://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2019/02/06/guaido-italia-salvini/228909/, 6 febbraio 2019
MA NON ERA SOLO UN’INFLUENZA? – I VIROLOGI, DA BURIONI A GALLI, DANNO RAGIONE AL GOVERNO PER LA CHIUSURA DELLE SCUOLE: “SONO SCELTE IMPOPOLARI MA È INDISPENSABILE PER LIMITARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS” - MA ANCHE GLI SCIENZIATI SONO DIVISI. IL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI VIROLOGIA ARNALDO CARUSO: “LA NOSTRA CATEGORIA NON SIEDE AL TAVOLO DEL GOVERNO. CI SONO ALTRI CHE SI ARROGANO IL DIRITTO DI SAPERE, MA…” -
“Molti stanno usando l’assenza di evidenze per contestare la misura che chiude le scuole. Sfido chiunque a trovare una pubblicazione su come prevenire la diffusione di un virus comparso pochi mesi fa sulla faccia della Terra” Considerati i numeri attuali, la chiusura delle scuole è un provvedimento indispensabile. Mi stupisco che qualcuno con un minimo di raziocinio possa non essere d’accordo.
2 – IL PRESIDENTE DEI VIROLOGI A CIRCO MASSIMO: ‘NON CI SONO VIROLOGI AL TAVOLO DEL GOVERNO’ Da “Circo Massimo - Radio Capital”
Oltre ai politici, anche i virologi si stanno dividendo sul nuovo coronavirus. “A dir la verità non siamo così tanti e pochi sono molto validi, gli altri sono solo pseudo-virologi - spiega a Circo Massimo, su Radio Capital, il professor Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, "la nostra categoria non siede al tavolo del governo, non sta dando alcun apporto alle decisioni. Ci sono epidemiologi, infettivologi e igienisti che in questo momento di emergenza si arrogano il diritto di sapere di virologia”.
In realtà, secondo il professore Caruso i virologi la pensano allo stesso modo: “Noi diciamo che il nuovo coronavirus non è simile all’influenza, è una follia dirlo. È un virus molto più aggressivo, che penetra nella popolazione velocemente e ora vediamo tutti i danni che sta facendo nelle persone più deboli: la metà di chi si infetta va in ospedale con sintomi abbastanza seri, il 10% va in rianimazione e i decessi si attestano attestati al 3,5- 4%”. Imparagonabile col tasso di mortalità dell’influenza: “È allo 0,02%, perché siamo vaccinati", aggiunge il presidente Caruso nell’intervista con il direttore Massimo Giannini e Oscar Giannino, "ora siamo alle prese con un virus che conosciamo da poco e ovviamente non è la stessa cosa di un’influenza che conosciamo da mille anni".
C'è stata divisione, invece, sulla chiusura delle scuole: Walter Ricciardi, membro dell'OMS e del comitato scientifico che affianca il governo nella gestione dell'emergenza, ha definito la misura "dannosa", mentre l'infettivologo Massimo Galli, dell'Ospedale Sacco di Milano, è favorevole: "Non dico che il dottor Ricciardi millanti: è un esperto e una persona di valore, è stato presidente dell'ISS. Lui ha sotto controllo la situazione centrale, a Roma. Galli, un carissimo amico, invece è sul posto, vede quello che sta succedendo in Lombardia. L'Italia è spezzata in due".
Dove si schiera Caruso? "Per me la chiusura di atenei e scuole èun atto di coraggio apprezzabile: soprattutto in quelle regioni dove sono presenti piccolo focolai, non dobbiamo permettere che si espanda il virus ed è molto più probabile che accada nei momenti di aggregazione. In questi giorni si gioca la nostra partita: se cresce in maniera esponenziale, si espande anche nelle altre regioni; se si ferma, si ferma anche nelle altre zone. È un momento di pausa, in cui dobbiamo riflettere con qualcosa di fermo e non con qualcosa in movimento. Cerchiamo noi stessi di evitare assembramenti, con spirito civico”.
Il professor Caruso fa poi un appello alla politica: “Il virus non muta nelle parti più fondamentali e questo ci fa ben sperare per poter fare un vaccino che possa essere efficace e per poter fare immediatamente dei farmaci. È importante però che ci siano fondi per la la ricerca perché ce ne ricordiamo solo nei momenti di emergenza”.
Sui tempi per debellare il virus, il professore Caruso si augura che "finisca tutto, perché ci sono categorie più deboli. Da padre e da figlio, spero che possa smorzarsi con la bella stagione, come avviene spesso con le infezioni virali e respiratorie. Dobbiamo però aspettarci.
3 - MASSIMO GALLI, INFETTIVOLOGO DELL'OSPEDALE SACCO DI MILANO: "SONO SCELTE IMPOPOLARI MA SOLO COSÌ SI LIMITA LA DIFFUSIONE DEL VIRUS" Chiara Baldi per “la Stampa”
«Prendere determinate posizioni è sempre stato impopolare e, purtroppo, sempre lo sarà. Ma tra l' impopolarità e il dovere di mantenere lucidità e rigore scientifico, sceglierò sempre il secondo». Il professor Massimo Galli, primario infettivologo dell' ospedale Sacco di Milano, non ha dubbi sulla bontà delle misure messe in campo dal governo. «Il principio fondamentale che anima queste iniziative estese a livello nazionale è che bisogna evitare che situazioni di affollamento e contatto facilitino la diffusione del virus».
Professore, era davvero necessario chiudere le scuole in Italia fino al 15 marzo? «In un' aula i ragazzi passano molte ore e questo impedisce sia il distanziamento di un metro l' uno dall' altro sia la riduzione dell' affollamento, che si verifica al momento dell' entrata a scuola, dell' uscita e durante la ricreazione.
Se è vero che i bambini e gli adolescenti sono, vedendo i numeri, appena toccati da questa infezione per motivi che non sono ancora chiari, è anche vero che non è improbabile che facciano da "amplificatori" della diffusione del Covid19. Soprattutto nei confronti dei nonni che, come sappiamo, sono per età tra le persone che più rischiano nel momento del contagio».
Agli anziani viene consigliato di stare il più possibile in casa e di evitare contatti sociali. Non si rischia un po' di abbandono e solitudine? «Mi rendo conto, da quasi 69 enne, che potrebbe sembrare una forma di emarginazione. Ma in realtà si tratta solo di adottare una maggiore attenzione alle fasce più deboli. Certo è che la comunità in generale e l' assistenza dovranno prendersi in carico in particolare gli anziani soli».
Un' altra delle misure riguarda la chiusura di cinema e teatri. Frequentare i luoghi di svago ci rende così tanto vulnerabili? «Facciamo un esempio. Se una persona in sala non sa di essere contagiata - e può capitare - e tossisce, le goccioline emesse con la tosse entrano nell' ambiente e rischiano di infettare chi si trova un metro davanti a lui, un metro dietro a lui e un metro di fianco a lui.
Se valgono i dati sulla trasmissione dell' influenza, potrebbero essere infettate anche persone sedute a distanza un po' maggiore. Poi, c' è il problema dell' affollamento al botteghino per comprare o ritirare il biglietto e gli spostamenti non strettamente necessari sui mezzi pubblici per arrivare al cinema».
Anche le manifestazioni sportive sono vietate al pubblico: si svolgeranno a porte chiuse. Cosa ne pensa? «Pure questa decisione contribuisce a evitare che ci siano assembramenti e che le persone stiano a una distanza ravvicinata. E, di nuovo, contribuisce a ridurre in modo consistente gli spostamenti non indispensabili su autobus, tram e metropolitane».
Il governo ha consigliato anche di non stringersi la mano, di non baciarsi né abbracciarsi. Dobbiamo rinunciare ai nostri modi di fare? «Purtroppo noi italiani dovremo, almeno per un periodo, rinunciare alla nostra espansività: è triste rinunciare ai baci ma ci dovremo adattare per un po'. Il frutto di questo sacrificio sarà però la possibilità di contribuire ad arrestare la circolazione e la diffusione di questo virus.
Oggi siamo già molto avvantaggiati rispetto ai primi giorni in cui si sono presentati i primi contagiati da coronavirus, perché ora il nostro sistema sanitario è allertato, per cui se dovesse capitare un caso appena sospetto lo si individuerebbe subito attivando subito le misure adatte per isolarlo».