il Giornale, 6 febbraio 2019
Il cervello delle donne resta giovane
È il caso di darsi delle arie. Siamo più longeve, con meno acciacchi nella vecchiaia e ora gli scienziati ci dicono che abbiamo un cervello più giovane rispetto alla reale età anagrafica. Per l’esattezza, di tre anni e otto mesi. Lo hanno confermato dei ricercatori statunitensi con uno studio appena pubblicato on line su «Pnas» (Proceedings of the National Academy of Science) che confermerebbe un dato di fatto: la donna, anche in età avanzata, rimane mentalmente più attiva dell’uomo perché il suo cervello invecchia più lentamente.
Ma i ricercatori, sia chiaro, non sono dei fans del gentil sesso. Il gruppo che fa capo alla Washington University School of Medicine di St. Louis, spiega tecnicamente che le donne hanno un’età metabolica del cervello diversa dagli uomini. La base di partenza dei ricercatori è il modo in cui il cervello brucia il suo carburante, cioè lo zucchero, in un processo chiamato glicosi aerobica. Bambini e adolescenti impiegano molte di queste riserve energetiche per lo sviluppo e la maturazione cerebrale. E la percentuale del glucosio usata dal cervello cala progressivamente con il passare degli anni. Ma ci sono differenze tra donna e uomo. E per confermarlo gli scienziati hanno usato la tomografia a emissione di positroni (PET) per misurare il flusso di sangue e glucosio nel cervello di 205 volontari, 121 donne e 84 uomini, tra i 20 e gli 82 anni di età. Per ciascuno è stata valutata la percentuale di zuccheri bruciata nella glicolisi aerobica in varie aree cerebrali.
Questi dati, insieme a quelli relativi all’età anagrafica dei partecipanti, sono stati elaborati da un software. Quando al programma è stato chiesto di calcolare l’età delle donne a partire dal loro metabolismo cerebrale, il software ha dato come risultato un’età, in media, di 3,8 anni in meno rispetto a quella dichiarata sulla carta d’identità. Una differenza che è stata rilevata a tutte le età delle donne partecipanti, a partire dalle ventenni. I ricercatori hanno poi chiesto di calcolare l’età degli uomini e il risultato offerto dal software ha confermato che i cervelli dei volontari maschi apparivano in media 2,4 anni più vecchi rispetto alla loro età. Insomma, a livello cerebrale, una 60enne deve sentirsi ancora in gran forma visto che ha la «testa» di una 56enne. Ma, attenzione, tecnicamente non si può dire che i cervelli maschili invecchino prima di quelli femminili. Goyal, infatti, specifica che «non è il cervello degli uomini a invecchiare più velocemente: in realtà gli uomini raggiungono l’età adulta circa tre anni dopo le donne e questa differenza persiste nel corso della vita». La conseguenza – spiega lo scienziato – è «che le donne non subiscono negli anni lo stesso declino cognitivo degli uomini». Ed è provato infatti che, il gentil sesso, in età avanzata sia spesso, nei compiti cognitivi di memoria, ragionamento e risoluzione di problemi, più «in forma» rispetto al sesso forte.
Quella dimostrata da Goyal e colleghi non è l’unica differenza cerebrale nota tra il cervello maschile e quello femminile; ad esempio, quello delle donne è più efficace nel riconoscere ed elaborare le emozioni degli altri (sia negative che positive), inoltre sussistono differenze nelle connessioni della materia grigia che possono spiegare abilità motorie e spaziali. Ora, il nuovo studio dimostra anche che il cervello femminile e quello maschile invecchiano in maniera diversa, col cervello delle donne che si mantiene più fresco nel tempo. «Non sappiamo ancora il significato di questa scoperta, ma penso aggiunge che potrebbe essere il motivo per cui le donne sono meno suscettibili al declino cognitivo in età avanzata: il loro cervello è effettivamente più giovane». In questa direzione è appena iniziato un nuovo studio, volto a capire se le persone con un metabolismo cerebrale più attivo hanno meno probabilità di sviluppare problemi cognitivi.