Corriere della Sera, 6 febbraio 2019
L’Himalaya perde i ghiacciai
«Questa è la crisi climatica di cui non avete mai sentito parlare», dicono gli autori dello studio «The Hindu Kush Himalaya Assessment». Secondo il quale un terzo dei ghiacciai himalayani si scioglieranno entro il 2100 per colpa dell’aumento della temperatura. Sono condannati dalle emissioni di gas serra, dalla polvere di carbone trasportata dai monsoni e scompariranno causando disastri per l’uomo.
La previsione di scioglimento del 36% dei grandi ghiacciai lungo i 3.500 chilometri della catena montuosa Himalaya-Hindu Kush è l’ipotesi «ottimista», che diventerebbe realtà anche se il riscaldamento terrestre fosse limitato a 1,5 gradi centigradi rispetto all’era pre-industriale: questo è l’obiettivo fissato nella Conferenza di Parigi del 2015 tra mille polemiche e resistenze.
Temperatura globale Ma se come si teme, la battaglia di retroguardia fosse persa, se la temperatura globale salisse ulteriormente, oltre i 2 gradi, per l’effetto moltiplicatore andrebbero persi i due terzi dei ghiacciai della regione asiatica, dove sorgono alcune delle montagne più alte del mondo, dal K2 all’Everest. I loro picchi innevati si trasformerebbero in rocce scoperte e pietraie.
La previsione è dell’International Centre for Integrated Mountain Development (Icimod), organizzazione scientifica intergovernativa basata in Nepal, che mettendo al lavoro per cinque anni 350 ricercatori di 22 Paesi ha prodotto un rapporto di oltre 600 pagine, consultabile all’indirizzo web https://link.springer.com/book/10.1007%2F978-3-319-92288-1.
Il «Terzo Polo»La regione montuosa Himalaya-Hindu Kush si estende per 3.500 chilometri e scorre lungo otto Paesi, dall’Afghanistan alla Birmania, attraversando Pakistan, India, Cina, Nepal, Bhutan, Bangladesh e viene definita il «Terzo Polo» (in riferimento all’Artico e all’Antartide) per le sue gigantesche riserve di ghiaccio che alimentano dieci dei più importanti sistemi fluviali del mondo, come il Gange, l’Indo, lo Huang He (Fiume Giallo), il Mekong, l’Irrawaddi. Dal 1970 già il 15% dei ghiacci nella regione Himalaya-Hindu Kush è scomparso, ma la lunghezza delle catene montuose sparse per 3.500 km fa sì che l’impatto del riscaldamento sia variabile: alcuni ghiacciai in Afghanistan e Pakistan sono stabili, ma anche questi sono destinati a ridursi drammaticamente nel nostro secolo, avverte l’Icimod. Più di un miliardo e mezzo di persone, dalla Cina all’India, sarebbero colpite dallo scioglimento innaturale dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale e all’inquinamento.
Disastri naturaliL’agricoltura sarebbe devastata, inondazioni e siccità sconvolgerebbero la vita, spingendo alla migrazione le popolazioni. «Siccome molti di questi disastri e cambiamenti improvvisi delle condizioni di vita avverranno in zone di confine, si può prevedere lo scoppio di conflitti nella regione», conclude il dottor Eklabya Sharma, vicedirettore dell’Icimod. Scenari da incubo che, se gli scienziati hanno fatto bene i conti, a questo punto potrebbero essere solo limitati.