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 2019  febbraio 05 Martedì calendario

CHI È FERDINANDO SALZANO, DAI GRUPPI EXTRAPARLAMENTARI AL SERVIZIO D'ORDINE NEI CONCERTI FRICCHETTONI DEGLI ANNI '70 FINO AL DOMINIO ASSOLUTO NELLA MUSICA ITALIANA, CULMINATO CON L'INGRESSO NELLA SUA ''FRIENDS & PARTNERS'' DEL GIGANTE TEDESCO CTS EVENTIM (CHE CONTROLLA, TRA LE ALTRE, TICKETONE) - IMPRESARIO, AGENTE PRODUTTORE, ORGANIZZATORE DI EVENTI LIVE, IN RADIO E IN TV, DISCOGRAFICO, VENDITORE DI BIGLIETTI, ONNIPOTENTE A SANREMO. POI TI CHIEDI PERCHÉ NESSUNO GLI FA DOMANDE SCOMODE, COME SULLA CONDANNA IN PRIMO GRADO PER IL CROLLO DEL PALCO DELLA PAUSINI NEL 2012 -

Chi vive nel mondo dello showbiz conosce certamente Ferdinando Salzano, imprenditore, produttore e manager ai massimi livelli, nell’ambito dei concerti e delle produzioni televisive.

Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo svariate volte ed abbiamo sempre avuto di lui l’immagine di un uomo estremamente intuitivo, diretto, capace di andare subito al sodo ed al nocciolo delle questioni; con una gran passione per il proprio lavoro ma anche particolarmente scaltro nel destreggiarsi fra le mille insidie di un mondo che egli conosce benissimo, avendo cominciato a frequentarlo da giovanissimo.

Questa volta non lo intervistiamo nel backstage di uno dei suoi tour, come al solito, ma lo andiamo a trovare nel suo ufficio di Milano, città in cui ha sede la sua azienda, la F&P Group.

Ferdinando, come hai cominciato a frequentare questo mondo?  Ero molto giovane, ed allora, parliamo degli anni ’70, facevo parte di uno di quei classici gruppi extraparlamentari di sinistra che spesso organizzavano concerti per la pace o a fini politici. A dire il vero un percorso piuttosto comune a molti miei colleghi. Io curavo il servizio d’ordine, anche se gli introiti che arrivavano da questo lavoro non finivano nelle nostre tasche ma andavano ad aiutare il movimento studentesco... parliamo del 76/77.

Poi, a 21 anni, mentre frequentavo l’università, ho aperto la mia prima società che si occupava di fornire alcuni servizi per le varie agenzie dell’epoca: servizio d’ordine, facchinaggio, organizzazione locale... Era una società che funzionava molto molto bene, la prima organizzata per offrire questi servizi in modo professionale, tanto che, con soli quattro dipendenti, già fatturavamo 3 miliardi di Lire di allora, lavorando per tutte le tournée straniere e per i più grossi concerti degli anni ‘80. Questo è stato il mio passaporto per il mondo dello showbiz.

Poi l’incontro con un altro importante manager ed impresario, Maurizio Salvadori... Sì, ho conosciuto Maurizio in occasione del Nuovo Cantagiro di cui ero co-produttore per RAI2 e quasi subito sono entrato in società con lui in Trident, una classica società di impresariato ai tempi già di successo. Al mio ingresso, nel 1991, avevo 27 anni, ho cominciato ad occuparmi di produzioni, anche televisive. Qui ho cominciato a fare il mestiere dell’impresario nel senso più classico.

Eravamo 3 soci: io, Maurizio e Riccardo Benigni che poi si è separato da noi per diventare manager di Ramazzotti. Così io e Maurizio siamo rimasti insieme fino al 2001: sono stati anni meravigliosi, ricordo in particolare il concerto di Michael Jackson nel ’94, poi il bel progetto del trio “Pino Daniele, Jovanotti e Ramazzotti”, fino allo sviluppo di programmi televisivi di successo come Night Express e Superclassifica Show per Italia1. A questo punto la società non si occupava solo dei concerti, ma anche di televisione e del reperimento degli sponsor, insomma un po’ quello che faccio ancora adesso.

Poi l’arrivo degli americani e la tua “fuga”... Dopo dieci anni di società con Maurizio, nel 2000 gli americani di Clear Channel Entertainment proposero l’acquisto della Trident e della principale concorrente, la Milano Concerti di Roberto De Luca. Diciamo che io ho preferito uscire mezz’ora prima, nel giugno del 2001, senza aspettare l’accordo, ratificato poi in settembre.

Quindi sono stato liquidato delle mie quote e di tutte le proprietà (perché all’epoca avevamo anche il Propaganda, da cui, ad esempio, avevo prodotto circa 800 puntate di Night Express) e nel luglio del 2001 ho costituito da solo la Friends & Partners, mettendo a frutto tutto quello che avevo imparato e sviluppato per oltre 10 anni in Trident. In effetti ho proseguito nello sviluppare una grande agenzia con l’obiettivo di organizzare e produrre tour di grandi artisti italiani, eventi per le aziende e produzioni televisive, con programmi importanti come il lancio di LA7 con Fabio Fazio o “L’ottavo nano” su RAI 2. A quel punto molti che lavoravano in Trident mi hanno seguito, e la stessa cosa è successa con alcuni artisti.

E arriva anche un personaggio del calibro di Ligabue! Sì, nel 2002 Luciano diventa nostro compagno di viaggio, dando un nuovo impulso alla Friends & Partners. Abbiamo anche creato una Joint Venture con la Barley Arts di Trotta, due anni estremamente sereni e felici, dopo i quali ognuno ha scelto di proseguire per la propria strada. Anche gli eventi promozionali con le aziende, come Cornetto, Unilever, Vodafon, mi hanno dato negli anni appena successivi molte soddisfazioni.











Ma al secondo attacco degli americani... Nel 2004 la Clear Channel Entertainment è venuta a bussare alla mia porta: in effetti avveniva esattamente quello che avevo sperato succedesse. Nel 2001 non avevo venduto perché a 38 anni il denaro non era la molla principale, contava di più la voglia di affermazione e di autodeterminazione della mia professionalità, ma nel 2004 le cose erano cambiate e decisi di vendere. Nel frattempo Maurizio Salvadori era uscito ma De Luca era andato avanti con grande successo con la Clear Channel Italia.

In effetti, dal 2004 al 2008, ho continuato a fare quello che avevo sempre fatto e con risultati piuttosto felici: nel 2004, quando è stata acquistata, la F&P fatturava 13 milioni di euro, alla fine dei quattro anni “di mandato” ne fatturava 43...

Caspita! Un risultato importante... quale la chiave del successo? In effetti Friends&Partners non è mai stata inglobata, si è trattato di un semplice acquisto di quote ed io, al contrario di quanto sostenesse qualche mala lingua, non ero diventato un “dipendente di un gruppo americano” che non contava più niente perché “c’erano gli americani”.

Infatti, nei quattro anni Clear Channel, i miei dipendenti non hanno mai visto nel nostro ufficio un americano! Questo è un mestiere che ancora viene fatto assolutamente ad personam: per gli artisti italiani, tu poi avere tutte le multinazionali che vuoi alle spalle, ma quando l’artista o chi per lui firma con te, firma con il tuo staff: è fondamentale il rapporto personale di fiducia con il suo manager, il suo avvocato.

Ma anche l’esperienza Clear Channel era a tempo... Dopo quattro anni bellissimi con l’ex Clear Channel, diventata nel frattempo Live Nation, ho deciso per altre vie. Volevo sempre avere alle spalle un grosso gruppo, per avere una certa solidità e sicurezza sul mercato, e volevo anche tornare in possesso di quote azionarie. Così, fra diverse proposte, ho trovato l’accordo con il gruppo Warner che ha accettato di lasciarmi una quota rilevante della nuova azienda. Quindi la nuova società, F&P  Group, è mia per il 40% e della Warner per il restante 60%. Sono così tornato ad essere un imprenditore, cosa che non mi dispiace affatto, a maggior ragione in una società che fa questi numeri.

Come ci hai già spiegato altre volte, il tuo lavoro non è comunque cambiato! Infatti, io ho continuato esattamente come prima, in totale autonomia sulle mie scelte, quindi non sono affatto una costola della Warner Italia. L’unica forma di controllo del Gruppo è quella di tipo amministrativo, e sono ben felice che ci sia, perché rappresenta una garanzia anche per i miei 42 dipendenti e le loro famiglie.

Dall’inizio ad oggi, com’è cambiato il tuo lavoro? Ogni giorno occorre lottare perché questo mestiere non perda la sua anima: dietro al business deve rimanere il rapporto di stima e fiducia con l’artista, è un lavoro “artigianale” che non può essere spersonalizzato. Quello che nel tempo è certamente cambiato è la centralità della casa discografica: oggi chi produce i concerti ha un ruolo importante e strategico al pari della casa discografica ed ha una responsabilità importante nella carriera di un artista. Una volta una tournée sbagliata si sistemava dopo un po’ con un buon disco, mentre oggi il tour è diventato importante almeno quanto il disco se non di più. Occorre stare attenti.





SANREMO A BAGLIONI? È SOLO PERCHÉ FERDINANDO SALZANO HA “PISCIATO QUI” Dall'articolo di Michele Monina per www.linkiesta.it del 5 ottobre 2017

(…)

L'atteggiamento di Salzano negli ultimi e tempi è paragonabile all'ingordigia della Germania che va a vincere 7-1 in semifinale mondiale contro il Brasile, in Brasile: volere tutto e volere di più. Del resto Salzano si stava già prendendo tutto, prova ne erano stati gli ospiti delle ultime edizioni proprio del Festival, quasi tutti targati F&P, come del resto era targato F&P Carlo Conti.

La filiera salzaniana è ormai diventata un canone, anche se nessuno sembra in grado di poterla replicare. Da una parte di firmano artisti e li si rende di posizione alta organizzando tour lunghi e in location prestigiose, dall'altra si vendono le date più prestigiose alla televisione, per speciali in prima serata. Un modo per fare cassa e alzare ulteriormente il prestigio. Nel mezzo il piazzare artisti e tour a sponsor, sfruttando le tante date e anche la successiva messa in onda in tv.



Non solo, in tutti gli eventi tv dei suoi artisti, compreso Sanremo, ospiti gli altri suoi artisti, con conseguenti cachet e hype. Una filiera perfetta, autosostenibile, almeno finché reggerà la faccenda dei tour trionfali che tanto trionfali non sono. Manca giusto iniziare a produrre direttamente gli artisti che gestisce e di cui organizza i tour e il cerchio sarebbe chiuso. I primi passi in questa direzione li ha già mossi con Duri da battere, singolo di Max Pezzali che vede ospiti Nek e Francesco Renga e che darà vita al tour congiunto dei tre, ovviamente marchiato F&P. Lo ha raccontato Claudio Cecchetto in conferenza stampa del tour, è stata di Salzano l'idea del tour e quindi di partire da una collaborazione discografica, in questo caso in casa Warner (Pezzali del resto è il solo non della sua scuderia dei tre). Diamo tempo al tempo.

Intanto, provare a fare un riassunto di questa storia è impresa degna di Omero. Prime serate in Rai e Mediaset, da Renato Zero a Zucchero, da Capitani Coraggiosi di Baglioni e Morandi a Emma, da Laura Pausini a Elisa, da Fiorella Mannoia a Laura Pausini, sempre lei, con la Cortellesi, ai Pooh, da Amiche in Arena a Alessandra Amoroso. Non basta. Wind Music Awards su Rai 1. Wind Summer Festival su Canale 5. Power Hits Estate su Rtl 102,5. E ora anche il Festival della Canzone Italiana di Sanremo.

Ah, i ragazzi di Amici, quei pochi che vivono anche dopo la trasmissione, lavorano con lui (ultima arrivata in casa F&P e a Amici, come coach, Paola Turci). Ma sono dettagli. Tacche sulla carlinga di chi ha dimostrato, senza urlare, senza neanche farsi troppo notare, aspettando che i competitor cadessero da soli, di riuscire nell'impresa di fare ambo, terna, quaterna, cinquina e ovviamente tombola.



UFFICIALE: CTS EVENTIM ACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI FRIENDS AND PARTNERS Da www.rockol.it del 9 novembre 2017



CTS Eventim, il colosso del ticketing tedesco con quartier generale a Brema già casa madre dell'italiana TicketOne, ha ufficializzato l'acquisizione - che diventerà operativa dal primo ottobre 2018 - della maggioranza delle quote, pari al 60%, di Friends and Partners, l'agenzia leader nella promozione delle attività dal vivo degli artisti italiani già partecipata da Warner.

La guida della società resterà affidata all'attuale ad e fondatore Ferdinando Salzano, che al proposito ha dichiarato: "10 anni trascorsi con Warner Music sono stati un grande esempio di collaborazione tra un produttore di spettacolo e una grande multinazionale. Insieme abbiamo raggiunto traguardi importanti e non potevo avere partner migliore per ottenere grandi risultati sia in termini di prestigio che di fatturato. Ringrazio infinitamente Warner per il percorso fatto insieme e sono altrettanto felice che il rapporto con Warner Music non si concluderà il 30 settembre 2018, così come accadrà per quello formale, ma proseguirà con stretta collaborazione su tanti progetti comuni e altrettanti nuovi da sviluppare.

Ho una nuova ed importante opportunità che nasce dall'incontro con Klaus-Peter Schulenberg e CTS Eventim attraverso la controllata Medusa Music Group: creare la nuova Friends and Partners che sarà strutturata in una società per azioni. Non cambierà nulla nella filosofia di approccio agli Artisti e nelle sue dinamiche verso il mercato, ma potremo contare su un partner internazionale che ha nel suo DNA un obiettivo che condividiamo da sempre: il rapporto con il consumatore e quindi con il pubblico. Sono molto felice di questa scelta e ringrazio CTS Eventim, nella persona di Klaus della fiducia accordata.

Abbiamo l'obiettivo comune di realizzare in Italia un progetto ancora più ambizioso di quanto raggiunto fino ad oggi, mantenendo le caratteristiche fondamentali di questa 'idea' nata nel 2001 e che ha sempre avuto la finalità di offrire una 'casa' agli artisti, manager, produttori, ove trovare tutto quello che può servire per raggiungere il proprio obiettivo e soprattutto il proprio 'sogno'".

 "Ci sono molti artisti che da tempo affrontano un pubblico internazionale e che pianificano le loro esibizioni live anche al di fuori dall’Italia", ha spiegato al proposito Klaus-Peter Schulenberg, ad di CTS Eventim: "Il nostro obiettivo è di offrirgli l’opportunità di estendere i loro tour in tutta Europa in modo che possano beneficiare degli efficienti servizi di biglietteria del gruppo CTS Eventim. Per questo motivo continuiamo a esaminare tutte le possibili opzioni che ci consentono di espandere la nostra presenza sul territorio. Sono lieto di poter rafforzare in modo importante la nostra posizione sul mercato Italiano con questa operazione".

Friends and Partners non è la prima agenzia italiana di live entertainment controllata da CTS Eventim: lo scorso mese di settembre la società tedesca annunciò l'acquisizione delle quote di maggioranza di Vertigo S.r.l., la società fondata da Andrea (già in forze a Live Nation Italia e precedentemente a capo di Live In Italy) e Stefano Pieroni. "Friends and Partners completa perfettamente il nostro portafoglio dell’intrattenimento live in Italia", ha infatti precisato Frithjof Pils, ad di Medusa Music Group, la controllata di Eventim dedicata all'organizzazione degli eventi dal vivo: "Mentre Vertigo porta sui palchi italiani artisti nazionali e numerosi gruppi rock internazionali, Friends and Partners rappresenta il 'who’s who' della scena musicale nazionale. Oltre a questo, Ferdinando Salzano e il suo team porteranno una preziosa esperienza nel nostro gruppo, dalla quale vogliamo trarne benefici anche per altri paesi".

Questa operazione rappresenta un'ulteriore prova del rafforzamento di una nuova tendenza emersa sul mercato italiano della musica dal vivo, rincoducibile al cambiamento di scenario seguito alla scadenza del contratto Panischi, l'accordo tra TicketOne e i maggiori promoter tricolore che fino alla fine del luglio scorso accordava in esclusiva alla società guidata da Stefano Lionetti la biglietteria degli spettacoli musicali di artisti italiani e stranieri nella Penisola.

L'interesse del gruppo CTS Eventim - che con 150 milioni di biglietti venduti ogni anno in tutto il mondo per oltre 200mila eventi rappresenta uno dei principali fornitori internazionali di servizi di biglietteria - per l'ingresso diretto nel mercato del live promoting non deve stupire: la società con sede a Brema, oltre a gestire diverse venue per concerti in Germania e Regno Unito - tra le altre, la Lanxess Arena a Colonia, la Waldbühne a Berlino e l’Eventim Apollo a Londra - controlla diverse società di promozione di musica dal vivo in Germania, e detiene le quote di maggioranza di alcuni importanti festival come Rock am Ring,  Rock im Park, Hurricane e Southside.

Restringendo il quadro alla situazione italiana, il consolidamento di CTS Eventim sul mercato nazionale di live promoting procede in parallelo con i lavori al debutto sul mercato tricolore di Ticketmaster, la società di biglietteria fusa a Live Nation, che - nonostante l'ingresso della sua associata sul mercato della biglietteria italiano - ha rinnovato con TicketOne, seppure non in esclusiva, l'accordo di distribuzione dei biglietti per le proprie produzioni nel nostro Paese.



CROLLO PALCO PAUSINI, CINQUE CONDANNE E DUE ASSOLUZIONI PER LA MORTE DI ARMELLINI Lucio Musolino per ''il fatto Quotidiano'' del 24 Aprile 2018

Cinque condanne e due assoluzioni per la morte del rigger Matteo Armellini, schiacciato dal palco che avrebbe dovuto ospitare, nel marzo 2012, il concerto di Laura Pausini al PalaCalafiore, nella zona nord di Reggio Calabria. Quel palco non poteva e non doveva essere montato in quel modo. A distanza di 5 anni, il giudice  ha condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere il progettista del palco Franco Faggiotto e il coordinatore della sicurezza per l’esecuzione dei lavori Sandro Scalise. Sono stati condannati anche il rappresentante legale della F&P GroupFerdinando Salzano (un anno e 8 mesi di reclusione), il patron della Italstage Pasquale Aumenta (un anno e 6 mesi) e l’ex dirigente comunale Marcello Cammera. Secondo la Procura, quest’ultimo (che è imputato anche nel maxi processo “Gotha”) avrebbe dovuto bloccare i lavori e segnalare il rischio di un crollo.

Cosa che, infatti, è avvenuta uccidendo Matteo Armellini che da tutti i suoi colleghi, in questi mesi, è stato definito “un rigger esperto”. Per la madre, Paola Armellini, il giudice ha disposto il risarcimento di 200mila euro. Una cifra inferiore rispetto ai 350mila euro che gli imputati avevano offerto alla prima udienza. La madre del rigger ha sempre rifiutato chiedendo invece alla Procura di fare presto e di scongiurare la mannaia della prescrizione. “Giustizia è fatta – si è sfogata dopo la lettura della sentenza – non me l’aspettavo, ma giustizia è fatta”.

Gli imputati erano accusati di omicidio colposo e disastro colposo. Sono cadute, invece, le accuse per il coordinatore della progettazione nominato dalla Esse Emme MusicaGianfranco Perri, e per il patron della stessa societa Maurizio Senese che aveva organizzato il concerto.