https://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2019/02/05/negrita-i-ragazzi-stanno-bene-testo/228842/, 5 febbraio 2019
CI STIAMO GIOCANDO MADONNA E COMPAGNIA CANTANTE – LE STAR CHE UN TEMPO ANNULLAVANO I CONCERTI PER ECCESSI E SBRONZE, OGGI SONO COSTRETTI A FARE I CONTI CON GLI ACCIACCHI DELL’ETÀ: ELTON JOHN ABBANDONA IL PALCO A AUCKLAND PERCHÉ RIMASTO SENZA VOCE, MADONNA PIANGE A PARIGI DOPO UNA BRUTTA CADUTA E OZZY OSBOURNE ANNUNCIA DI ESSERE AFFETTO DA PARKINSON – LA NUOVA GENERAZIONE NON HA PIÙ L’ATTITUDINE DISTRUTTIVA E… - VIDEO -
Più che un calendario, sembra una cartella clinica. Una volta si annullavano i concerti per eccessi, sbronze o guai annessi e (s)connessi. Adesso per dolori e infortuni, o peggio. Il tour di Madonna, ad esempio, è una via crucis e sta diventando la tournèe più «accidentata» della storia del pop.
L'altra sera, a Parigi, ha terminato il concerto a fatica dopo esser scivolata, ma poi ha annullato il successivo. Non è la prima volta e, dopo l' infortunio al ginocchio di fine novembre, sono oltre dieci i suoi show annullati o rinviati. «Sono una bambola rotta tenuta insieme con colla e nastro adesivo», ha scritto su Instagram. Detto da lei, è un grido di dolore moltiplicato per cento. E vabbé, direte, ha 62 anni e se ne può fare una ragione. Invece no.
Madonna è stata la sublimazione atletica del pop, ha portato in scena spettacoli tecnicamente quasi impossibili anche per ballerini più esperti e più giovani di lei. Perciò, se perde colpi la più perfetta macchina da concerti pop degli ultimi trent' anni vuol proprio dire che qualcosa è cambiato e che una generazione di superstar ha raggiunto il limite. Oltretutto il giro d' orizzonte non spinge all' ottimismo, specialmente per la «vecchia guardia», ossia per chi sembrava ormai tutt' uno con il palco.
Prendete Elton John. Già sta facendo il tour dell' addio che, va bene, dura tre anni e magari andrà avanti ancora oltre ma è comunque l' ultimo giro di concerti di una delle popstar più seguite e amate del mondo. L' altro giorno, ad Auckland in Nuova Zelanda, ha abbandonato il palco perché, ebbene sì, era rimasto senza voce: «Ho perso la voce completamente, non riesco a cantare», ha detto al pubblico quasi in lacrime. E poi se ne è andato, accompagnato da un assistente.
Per lui, che ha 72 anni, non è la prima volta. Tra l' altro, Elton John canta anche nel disco (uscito in questi giorni) di Ozzy Osbourne, un altro che non si è fatto mancare nulla quanto a beveraggi e stupefacenti. «Continuate a chiedermi di concerti del 1972 o 76, ma è inutile che lo facciate: io non mi ricordo nulla degli anni Settanta», ha detto una volta e di certo non soffre di amnesia.
Poche settimane fa, durante uno show televisivo americano, ha annunciato di essere affetto dal Parkinson. Risultato: il suo tour è stato nuovamente annullato per affrontare «per un trattamento in Svizzera fino ad aprile e il trattamento dura sei-otto settimane». In sostanza, un altro rinvio per una delle icone del rock duro, un testimonial dello slogan «sesso droga e rock' n'roll» sul quale si sono costruite carriere, distrutte esistenze e costruite leggende (da verificare).
In ogni caso, è evidente che, se non altro per questioni anagrafiche, stia marcando visita una generazione che sembrava eterna. Eddie Van Halen, ad esempio, uno degli eroi della chitarra, continua ad affrontare terapie su terapie per battere un cancro. Certo, oggi la nuova generazione di popstar non ha più la stessa attitudine autodistruttiva, anzi. Il salutismo è esibito in ogni storia di Instagram quasi come una volta si esibiva il gin tonic.
Però adesso a creare acciacchi è la straordinaria quantità di concerti e appuntamenti promozionali che ogni popstar è obbligata a seguire. Un concerto dietro l' altro, in ogni parte del mondo, e poi show tv, appuntamenti, interviste. Perciò i corto circuiti sono sempre più frequenti.
Da Ariana Grande a Justin Bieber e Lady Gaga, che ha annunciato di avere la fibromialgia, saltano i concerti e abbondano le confessioni via social. Perché questa è un' altra grande differenza rispetto alla vecchia generazione pop: ora le malattie si curano in pubblico, non più in privato perché tutto è social, anche i guai di salute.