ItaliaOggi, 5 febbraio 2019
Insetti contro la fame nel mondo
In Francia, all’istituto di ricerche sulla biologia degli insetti di Tour, uno dei principali laboratori di entomologia francese, alcuni scienziati stanno sviluppando l’allevamento di larve paffute con l’obiettivo di proporre questa fonte di proteine agli animali che vengono allevati nelle fattorie. Un domani, perchè no, potrebbero essere somministrate anche alle persone. Ma dovranno essere ancora verificate diverse questioni sulla redditività, l’interesse ecologico e l’accettabilità di questa risorsa alimentare, secondo quanto ha riportato Le Monde.Qui nel 2017, la startup di Avignone, Biomimetic? ha lanciato un progetto per ottimizzare l’allevamento di mosche soldato nere alimentate con prodotti vegetali (residui di macinati di mele, polvere di cereali, grano danneggiato, derivati della filiera agroalimentare per produrre degli alimenti per animali e dei fertilizzanti, secondo quanto ha riportato Le Monde.
La mosca soldato nera fa parte di queste specie come i vermi della farina o il tenebrio molitor, molto efficaci nella bioconversione dei rifiuti organici, secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), coautore, insieme al laboratorio di entomologia dell’università di Wageningem (Paesi Bassi) di un rapporto che incoraggia la produzione e il consumo di insetti (2014).
Di fronte alla crescita della popolazione, l’aumento della domanda di prodotti animali e la rarefazione delle risorse, l’allevamento degli insetti rappresenta un contributo ecologico alla sicurezza alimentare secondo le valutazioni della Fao, riportate da Le Monde.
In questo contesto, 37 esperti di una commissione internazionale riunita dalla rivista medica The Lancet e la Fondazione Eat, guardano alla mancanza di dati disponibili sull’impatto ambientale delle tecnologie innovative come gli insetti per uso alimentare. Giustificando anche la propria scelta di non includere nello studio, vasto, pubblicato il 17 gennaio sui mezzi per nutrire 10 miliardi di persone nel 2050 migliorado la salute umana e lo stato dell’ambiente.
Sugli insetti per uso alimentare c’è ancora molto da scoprire. L’istituto di ricerca sulla biologia dell’insetto lavora su una linea inedita per questo laboratorio francese di entomologia, secondo quanto ha riportato Le Monde. Qauli sono le luci, la temperatura le condizioni di umidità ideali per questo tipo di allevamento pensando di poterlo fare su scala industriale? Quale alimentazione privilegiare? Costruire una filiera è la sfida che anima questi scienziati e ricercatori e anche imprenditori. La quantità di proteine di qualità, dal 13% al 77% sfida quella della carne e del pesce. Inoltre, forniscono una qualità di aminoacidi soddisfacente per le necessità degli umani e sono anche ricchi di grassi saturi e polinsaturi e micronutrienti, secondo quanto ha riassunto la Fao.
Tuttavia, gli europei non sembrano molto disposti a mettere gli insetti nel menu. La maggioranza delle persone non sono pronte per mangiarli. Probabilmente, l’accettazione passerà per formulazioni, come le farine, nelle quali l’insetto non sarà riconoscibile nell’alimento, secondo Le Monde. Oggi in Europa, i maggiori mangiatori di insetti non sono le persone, ma gli animali di compagnia, pesci e crostacei.
Tra il 2019 e il 2020 potranno aprirsi altri sbocchi per gli alimenti a base di insetti come la filiera del pollame, secondo quanto ha riportato il quotidiano francese. Ma affinchè l’allevamento di insetti diventi redditizio è necessario che il loro consumo venga centuplicato. Comunque, gli insetti commestibili forniscono dei seri vantaggi nella lotta contro la fame nel mondo.