la Repubblica, 5 febbraio 2019
Chi è Mohammed Bin Zayed
Secondo il Wall Street journal, a cementare l’amicizia sarebbe stata la comune caccia al falcone nel deserto. Di certo c’è che Mohammed Bin Zayed, 56 anni, negli ultimi anni è diventato molto di più del principe ereditario e uomo forte degli Emirati Arabi Uniti. L’uomo che nelle fotografie sorride accanto a Papa Francesco e a Ahmed Al Tayeb, Grande Imam di Al Azhar, è il mentore di Mohammed Bin Salman, l’ambizioso erede al trono che di fatto guida l’Arabia Saudita. E il capo di Stato che da dietro le quinte negli ultimi anni ha più influenzato i destini dei Paesi del Golfo.
Proprio lo strettissimo legame con Mbs, negli ultimi mesi aveva messo Mbz nei guai: il brutale delitto Khashoggi aveva acceso i riflettori sulle politiche spietate dell’emiratino, che avrebbe ispirato l’amico. La repressione e la tortura degli attivisti. La riduzione al silenzio dell’Islam politico. Le spietate tecniche belliche usate nel Sud dello Yemen.
Tutto questo Mohammed Bin Zayed ha cercato di far dimenticare ospitando Papa Francesco: ha mostrato il lato luminoso del suo Paese. La – relativa – tolleranza religiosa, la cultura intorno al Louvre di Abu Dhabi, l’ambiente internazionale di Dubai. E la visita è stata un trionfo.
L’ultimo di una serie per un principe che negli ultimi anni ha convinto per primo il clan Trump a scommettere su Mbs. Ideato e imposto lo scorso anno l’embargo commerciale che ha isolato il Qatar. Spinto per la linea dura in Yemen. «Gli Emirati sono come l’Arabia Saudita, ma meno maldestri e più competenti: questo restare lontano dai riflettori», scriveva un report del Carnegie Endowment for international peace qualche settimana fa. Mbz spera che con la visita del Papa i riflettori sugli Emirati si spengano di nuovo.