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 2019  febbraio 04 Lunedì calendario

L’EUROPA DARÀ L’OK ALLA SPESA EXTRA DI 3,6 MILIARDI ANNUNCIATA DA GUALTIERI. CI MANCHEREBBE, SONO DUE DECIMALI DI PIL, CIOÈ UN PALLIATIVO - BERLUSCONI A VON DER LEYEN: ''SOSPENDIAMO LE NORME DI FINANZA PUBBLICA'' - SERVIREBBERO MILIARDI DI INVESTIMENTI E UNO SFORAMENTO PESANTE DEL DEFICIT. MA DA BRUXELLES NON HANNO INTENZIONE (PER ORA) DI VARARE UN “MAXI-PIANO”. LA “SQUADRA SPECIALE” CON 4 COMMISSARI, TRA CUI GENTILONI -

«Due decimali di Pil non sono certo la fine del mondo». Se davvero il piano del governo italiano per rispondere all' emergenza coronavirus prevedesse una spesa extra pari allo 0,2% del Pil - i 3,6 miliardi annunciati dal ministro Roberto Gualtieri -, difficilmente l' Europa storcerà il naso, assicura una fonte Ue.

Non è dunque la richiesta italiana (non ancora arrivata ufficialmente negli uffici della Commissione) a disturbare i sonni di chi tiene sott' occhio i conti pubblici dei Paesi Ue a Bruxelles. Il vero timore è per le possibili ripercussioni sull' economia dell' Eurozona e per lo spettro di una recessione che si fa sempre più minaccioso. È di questo che discuteranno mercoledì i ministri delle Finanze dei 27 in una riunione straordinaria convocata (in videoconferenza) dal presidente dell' Eurogruppo Mario Centeno. Un evento eccezionale che dà l' idea dei timori e dell' urgenza.

Intanto anche Ursula von der Leyen ha deciso di intensificare gli sforzi per affrontare a 360 gradi i problemi legati al coronavirus. Oggi la presidente della Commissione lancerà la creazione di una "Squadra speciale" all' interno dell' esecutivo Ue per affrontare l' emergenza. Ne faranno parte i commissari Paolo Gentiloni (Economia), Janez Lenarcic (Gestione delle Crisi), Ylva Johansson (Affari Interni), Stella Kyriakides (Salute) e Adina Valean (Trasporti).

«Di fronte alle conseguenze economiche (del coronavirus, ndr) lavorerò perché l' Unione europea coordini la risposta e usi gli strumenti necessari contro i rischi per la crescita e il lavoro», dice Paolo Gentiloni, che da commissario all' Economia si sta muovendo proprio per cercare di contrastare la frenata dell' economia. Non soltanto in Italia, ovviamente. Fonti Ue mettono però le mani avanti e spiegano che dal vertice a 27 non usciranno soluzioni magiche né rivoluzionarie. Nessun "maxi-piano Ue" in vista, dunque: "In questa fase non è previsto un accordo su politiche precise da prendere a livello Ue". Quello, semmai, sarà il passo successivo.

Le stesse fonti spiegano che l' incontro servirà per «condividere le valutazioni sulla situazione economico-finanziaria e per coordinare le azioni tra i governi nell' immediato e soprattutto». I ministri saranno chiamati a spiegare i loro piani nazionali per far fronte all' emergenza economica legata all' emergenza sanitaria. È in questo contesto che Gualtieri presenterà ai colleghi le misure del governo italiano, al momento il più colpito, per giustificare la richiesta di ulteriore flessibilità.

Come più volte ripetuto da Gentiloni, le regole europee consentono flessibilità extra per gli eventi eccezionali. E a prima vista la somma richiesta da Roma non sembra in grado di far alzare le barricate. A Bruxelles continuano a ripetere che nei confronti dell' Italia «c' è solidarietà e disponibilità» e pare difficile immaginare che i governi solitamente più rigidi sul fronte dei conti pubblici questa volta si mettano di traverso.

Nelle prossime ore verranno stabiliti i primi contatti formali sull' asse Roma-Bruxelles, probabilmente già con una prima richiesta ufficiale di flessibilità. Il Tesoro ha infatti intenzione di muoversi in pieno coordinamento con la Commissione proprio per evitare di scatenare frizioni. Le misure vanno condivise, anche perché la situazione dei conti pubblici italiani non è per nulla semplice: in autunno l' Ue aveva rilevato il «rischio di una deviazione significativa» 2019 e nel 2020. Per l' anno scorso i numeri dovrebbero essere migliori del previsto, come certificheranno oggi i dati Istat.

Ma per il 2020 il buco è decisamente più ampio: a fronte di una richiesta di ridurre il deficit strutturale dello 0,6% del Pil, la Commissione aveva registrato un aumento dello 0,3%. Anche al netto della flessibilità per il piano contro il dissesto idrogeologico (0,2%), lo scarto resta notevole (0,7%). Ma a Bruxelles sono certi che - di fronte all' emergenza sanitaria - non saranno certo quei 3,6 miliardi di spese extra a far saltare il banco.





















CORONAVIRUS, BERLUSCONI A VON DER LEYEN: "INTERVENTO RAPIDO PER L'ITALIA" Federico Giuliani per www.ilgiornale.it

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha appena depositato al Parlamento europeo una interrogazione urgente a Ursula von der Leyen e alla Commissione europea sull'emergenza coronavirus.



Oltre al problema sanitario c'è da fare i conti con uno spinoso problema economico. "L'Italia, primo Paese europeo colpito dal Covid-19 - – ha spiegato in una nota Berliusconi - rischia di perdere tra 1 e 3 punti di Pil per gli effetti su produzione industriale, Pmi, trasporti, turismo e agricoltura. Quando si verificano circostanze eccezionali come quella di una epidemia su scala europea e mondiale, è chiaro che l'insieme di regole europee di finanza pubblica devono essere momentaneamente sospese".

Da qui nasce l'esigenza di rivolgersi all'Europa, che deve assolutamente scendere in campo per fare la sua parte. "Pertanto – ha concluso il Cavaliere - ho depositato al Parlamento Europeo una interrogazione prioritaria alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, a firma mia e di Antonio Tajani, per sollecitare un intervento rapido in sostegno del nostro sistema economico e a sospendere gli aggiustamenti strutturali del Patto di Stabilità e Crescita".

L'Europa deve scendere in campo Nelle ultime ore Berlusconi aveva parlato di un Piano Marshall dell'Unione europea per tutelare le imprese italiane dagli effetti negativi del nuovo coronavirus. In quell'occasione il leader di Fi aveva parlato chiarissimo: Bruxelles deve farsi carico “di un problema che non è solo italiano” anche perché “accanto alle questioni di carattere sanitario è necessario che si affrontino con tempestività i contraccolpi sull’economia”.

“Come segnalato anche dalle principali organizzazioni di categoria e dei lavoratori – puntualizzava inoltre il Cav -l'Italia subirà contraccolpi pesanti che metteranno a rischio migliaia di posti di lavoro e potrebbero aggravare una situazione occupazionale già drammatica specie in alcune Regioni del Sud dove senza turismo e agricoltura non esiste economia”.

Da qui l'urgenza della discesa in campo dell'Europa: “Accanto all'intervento nazionale, è necessario che l'Unione europea, per tramite del governo, si faccia carico di un problema che non è solo italiano. Le regole europee di finanza pubblica sono infatti tarate per funzionare in casi di ciclo economico e funzionamento normali di mercato e non invece in circostanze eccezionali come quella di queste settimane”. La speranza è che l'appello di Berlusconi non venga fatto cadere nel vuoto dai tecnocrati dell'Ue.