il Giornale, 4 febbraio 2019
Vincita record in Usa, ma nessuno la riscuote
Tre mesi fa ha vinto un miliardo e mezzo di dollari alla lotteria, la vincita più alta di sempre, roba da far perdere la testa. E forse è andata così. Li ha vinti ma non li ha ancora ritirati. Tagliando da due dollari acquistato a Simpsonville, North Carolina al Kc Mart di Lee Vaughn Road. Gestisce mister Patel, immigrato indiano che aspetta con impazienza i suoi 50 mila dollari di quota. E ora tutti si chiedono se il fortunato/a sa di aver vinto o sta solo barando, aspettando il momento giusto per farsi vivo, magari con barba finta e occhiali scuri. Lo dovrà fare entro aprile, sennò addio bottino. E così le voci si rincorrono. «Ha perso il biglietto», «è morto», «sta studiando un piano per la gestione del tesoro». Tutto fa brodo e il giallo appassiona. Il misterioso vincitore, però, non avrà tutto il tempo che vuole per ritirare il premio: il South Carolina, infatti, concede solo 180 giorni per la riscossione, così il 21 aprile sarà la data ultima per battere cassa. Se mister X non si presenterà il premio sarà distribuito in tutti i 44 Stati americani che hanno partecipato alla lotteria. Questo stallo sta provocando una serie di conseguenze a cascata, soprattutto per il bilancio del South Carolina: «Cominciamo a essere nervosi», ha dichiarato Frank Rainwater, direttore dell’ufficio del Fisco. L’ufficio, infatti, conta sui 61 milioni di dollari di tasse che il vincitore dovrebbe versare una volta incassato il bottino.
Il jackpot da record era stato raggiunto dopo che 25 estrazioni dei numeri erano andate a vuoto: la striscia dei sogni il 23 ottobre scorso è stata 5, 28, 62, 65, 70, 3. Il neomiliardario potrà scegliere di incassare la somma in un’unica soluzione (pari però «solo» a 878 milioni di dollari) oppure farsi versare il montepremi di 1,537 miliardi di dollari a rate per 29 anni (52,8 milioni ogni 365 giorni, 4,4 milioni al mese, 147mila dollari al giorno). Bel dilemma.