https://www.ilpost.it/2019/02/04/trump-executive-time, 4 febbraio 2019
Trump passa il grosso del suo tempo davanti alla tv
In molti sospettavano da tempo che il presidente statunitense Donald Trump passasse meno tempo dei suoi predecessori davanti alla scrivania dello Studio Ovale, l’ufficio della Casa Bianca destinato al presidente, o impegnato in riunioni e incontri di lavoro. Ieri è arrivata un’ulteriore conferma. Una tabella degli impegni giornalieri che Trump ha avuto negli ultimi tre mesi è stata ottenuta e pubblicata da Axios da una fonte interna alla Casa Bianca. L’agenda mostra che per la maggior parte della sua giornata Trump è impegnato nel cosiddetto executive time, un’etichetta inventata dall’ex capo di gabinetto John Kelly e che prevede soprattutto «stare su Twitter, fare telefonate e guardare la tv», come ha sintetizzato efficacemente Politico.
Secondo la tabella – che conferma il contenuto alcune testimonianze raccolte negli ultimi mesi – Trump si presenta allo Studio Ovale intorno alle 11 di mattina. Poi partecipa a una breve riunione, o col suo capo di gabinetto o con alcuni alti funzionari dell’intelligence, e solo dopo inizia davvero la sua giornata lavorativa, che raramente si conclude dopo le cinque del pomeriggio. Quello che rimane della giornata – e Trump è uno che va a letto tardi e si sveglia prima delle 6 di mattino – è dedicato a tutto il resto: cioè tv, Twitter e telefonate.
Axios ha calcolato che dal 7 novembre all’1 febbraio, Trump ha passato 297 ore e 15 in executive time, sei volte tanto il tempo che ha passato in viaggio e quasi quattro volte tanto quello che ha passato impegnato in incontri e riunioni. La tabella pubblicata da Axios non include tutti gli impegni lavorativi di Trump – per esempio ne sono escluse le riunioni organizzate all’ultimo minuto, e solitamente ce ne sono un paio al giorno – ma aiutano a farsi un’idea di come Trump passi il tempo.
A gennaio, soltanto in tre occasioni Trump ha iniziato la sua giornata lavorativa ufficiale prima delle 10.45; e soltanto durante quattro giorni lavorativi su 23 stava ancora lavorando alle 17. I suoi predecessori avevano orari e abitudini varie – George W. Bush si alzava prestissimo, Barack Obama passava la notte a leggere documenti, Bill Clinton aveva un blocco fisso riservato a mail e telefonate – ma nessuno passava così tanto tempo in maniera così poco disciplinata, specialmente dal momento che si dice che il tempo sia la risorsa più preziosa di ogni presidente degli Stati Uniti. Chris Whipple, uno scrittore che ha studiato il comportamento degli ultimi capi di gabinetto dei presidenti e ci ha scritto un libro sopra, ha raccontato che «quasi non esistono paragoni» per il comportamento di Trump.
L’agenda di Trump di gennaio
Buona parte dell’executive time di Trump ruota intorno alla tv. Trump twitta commenti e opinioni sulle cose che vede in tv, che gli piacciano o meno, e ne discute con amici e collaboratori. Dato che legge pochissimo, la tv è anche il principale mezzo con cui si informa. I canali che preferisce sono soprattutto quelli di informazione via cavo, cioè soprattutto la conservatrice Fox News – l’unica che lo tratta in maniera molto benevola – ma anche CNN e MSNBC, con cui si è lamentato spesso per come si occupano di lui (ma che continua a guardare). I suoi tweet su argomenti di attualità molto spesso arrivano poco dopo la trasmissione di un servizio televisivo su quell’argomento.
Secondo un articolo del Washington Post pubblicato nei primi mesi della sua presidenza, Trump non si allontana mai più di qualche metro da uno schermo televisivo, e a volte interrompe le riunioni per poter ascoltare meglio quello che viene detto in onda. Non sembra che le cose da allora siano cambiate molto.
Per Trump la tv è qualcosa di più di un semplice canale di informazioni: è stato il mezzo che gli ha permesso di accedere a una fama di cui prima non godeva – grazie al suo reality show, The Apprentice – e continua a essere il principale strumento con cui interpreta quello che vede, oltre che quello con cui cerca di influenzare la sua immagine pubblica. Stando al New York Times, Trump si percepisce fra le altre cose come un «responsabile capo del casting» e sceglie i collaboratori anche per come verrebbero percepiti da uno spettatore televisivo. Mezza redazione di Fox News è stata contattata da Trump per lavorare con lui, e più di uno è stato assunto davvero.
Molti ne fanno una questione di insicurezza. I suoi sostenitori ritengono invece che queste abitudini compulsive da spettatore – e frequentatore di Twitter – lo aiutino a ricevere stimoli dall’esterno e non chiudersi nella bolla della Casa Bianca. «È il tempo che si concede per avere un contesto più creativo, ciò che lo rende il presidente più produttivo nella storia contemporanea», ha detto la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, commentando l’articolo di Axios (senza però offrire delle prove a supporto di questa tesi).