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 2019  febbraio 03 Domenica calendario

Novità tecnologiche per la sicurezza degli sciatori

L’incidente dello svizzero Marc Gisin nella discesa libera di Coppa del Mondo in Val Gardena e poi l’infortunio dell’azzurro Emanuele Buzzi, fresco testimonial Targa Telematics, nella stessa disciplina a Wengen, hanno riportato l’attenzione sul problema della sicurezza sugli sci.
Ricerca e know-how di aziende leader del settore si sono incontrate in occasione di un Safety Innovation Summit organizzato da Noi Techpark, il nuovo parco tecnologico di Bolzano, in collaborazione con la Federazione Internazionale Sci e l’organizzazione della Coppa del Mondo di Sci della Val Gardena. «Un vero processo di innovazione intorno al problema della sicurezza non è mai stato fatto – spiega Petra Seppi, responsabile dell’innovation management di Noi Techpark –; il nostro intento è quello di dare vita a un gruppo di lavoro permanente per lo sviluppo sostenibile della sicurezza durante le gare. E soprattutto promuovere un concetto di sicurezza completamente nuova. Finora, infatti, è stata concepita solo a lato delle piste, attraverso le reti. Noi, invece, intendiamo far partire un processo che metta insieme aziende, fornitori, ricercatori, esperti e atleti perché siamo convinti che l’evoluzione tecnologica sia l’unica strada da percorrere per ridurre i rischi e rimanere competitivi a livello internazionale. Il nostro sarà uno sguardo “out of the box”. Per innovare, infatti, è fondamentale uscire fuori dagli schemi».
Le possibilità di innovazione sono molteplici. «. Lo sci rimarrà comunque uno sport a riLa sensoristica, l’intelligenza artificiale e le potenzialità offerte dalla data analysis permettono di introdurre nuove idee ad alto contenuto tecnologicoschio ma è nostro dovere contribuire a individuare i sistemi che possono aiutare a garantire la massima la sicurezza degli atleti», dice Petra Seppi. Dal summit sono emerse, finora. tre vie praticabili: un sistema intelligente di reti con una struttura a ragnatela unito all’impiego di sensori che misurano in ogni istante la tensione della rete modulandola a seconda delle necessità; l’apporto di atleti virtuali per aiutare gli sciatori reali a individuare le situazioni più problematiche in pista; la standardizzazione delle reti con test oggettivi dei materiali.
Il Noi Techpark (Noi è acronimo di Nature of Innovation, ndr) è nato nell’ottobre 2017 e oggi vi trovano sede 30 start-up, 25 aziende tecnologiche, 30 laboratori suddivisi in tre moduli. Il quarto ospiterà altre diciannove società tech. «Le nostre aziende operano in cinque settori: l’agroalimentare, l’ambiente ed energie rinnovabili, le tecnologie per gli sport invernali, l’It e l’automation. Al momento lavorano da noi 500 persone che parlano 14 lingue differenti, creando così un ambiente di confronto internazionale», prosegue Petri Seppi. 
Il parco, che si svilupperà su un’area di dodici ettari ed è articolato in moduli, è sorto grazie a un investimento iniziale della Provincia Autonoma di Bolzano di 120 milioni di euro, a cui si aggiungono i costi dei laboratori. «L’ulteriore sviluppo sarà fatto da privati. I moduli vengono edificati in base alle domande che riceviamo da parte delle aziende interessate. Le call prestano attenzione all’attinenza dell’attività ai cinque settori, ai contenuti di ricerca e sviluppo e alla sostenibilità economica ed ecologica del progetto», conclude Petra Seppi.