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 2019  febbraio 03 Domenica calendario

La madre Comencini dal figlio Calenda

A vederla, in versione mamma del politico, Cristina Comencini appare lievemente imbarazzata. Forse, si sarà detta, sarebbe stato meglio restarmene a casa invece di sedere in prima fila all’Auditorium Rieti di Roma, dopo le foto di rito e dopo il saluto del figlio Carlo Calenda. La stessa ritrosia che la regista e scrittrice, figlia del famoso cineasta Luigi, manifesta il giorno dopo, di corsa tra una riunione e l’altra, sotto un sabato di pioggia a dirotto: «Sono andata in incognito perché questo è lo stile della mia famiglia. Ma sono felice per lui e lo sostengo, lo sosterrò sempre». Una famiglia che ha più di un nome noto e che appunto ha preferito regolarsi come sostiene Cristina, per “non accavallarsi” e per naturale eleganza che si fa ritrosia: «Sono felice che faccia la sua strada ma ognuno di noi la segue senza coinvolgere gli altri. Siamo abituati così». Che risponde esattamente a quello che ha sempre pensato e messo in pratica. In passato infatti disse: «Mio figlio Carlo farà quel che si sente. Le madri in Italia hanno troppo potere sui figli e invece è bene che i figli facciano la loro strada. E spesso le madri possono non sapere nulla di loro». 
Lei però sembra saperne parecchio. Forse proprio per questo e per voler rimanere di sfondo rispetto a una vita non sua, che suo figlio quando decise ufficialmente di non volersi candidare, disse: «Non mi voterebbe neppure mia madre. Lei è troppo di sinistra». Comencini ride: «Ma quella era una battuta di Denis Verdini e mio figlio che è spiritoso l’ha fatta sua». In effetti era stato Verdini a uscirsene così in un’intervista del giugno 2017. Battuta che Calenda riprese a luglio durante un convegno organizzato da «Forza Europa». E che venerdì ha rinverdito: «È la prima volta in cinque anni di carriera politica che mia madre assiste a un mio discorso» per poi aggiungere, «ogni volta che dico qualcosa vengo duramente ripreso da mia madre per il fatto di essere un uomo». E neanche a proposito del manifesto politico, un fronte repubblicano europeista, contro i populisti ma accusato di allargare troppo le braccia oltre il centrosinistra, nemmeno a quello mamma Cristina ha risposto, forse perché, ritiene il figlio, non essendoci donne promotrici, era un manifesto indegno d’essere commentato.
Molto si conosce dell’impegno della regista e scrittrice a favore delle donne; libri e film che le celebrano. Sempre dalla loro parte, anche con Asia Argento quando denunciò e si fece artefice di #metoo. Due mariti e tre figli, parla di loro, quasi mai. Quando ebbe modo di farlo, a proposito di Carlo tempo fa, sembrò come parlasse di se stessa attraverso uno specchio rovesciato: «Io arrivo alla chiarezza attraverso la confusione. Guardando le cose con calma, mi faccio un’idea mia. Anche Carlo riflette enormemente e si documenta moltissimo su tutto. Ma poi lui è un uomo d’azione, fa la politica che è pensiero e azione. E a quello, all’intelligenza dell’azione, bisogna esserci portati. Lo ammiro ma non lo invidio. Lui è nato con questa caratteristica, io no».