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 2019  febbraio 03 Domenica calendario

Gli inediti di Salinger

«Ai miei», diceva Holden Caulfield nel libro più famoso di J.D. Salinger, «verrebbero un paio di ictus a testa, se andassi in giro a raccontare i fatti loro». Allo stesso modo, per mezzo secolo l’eremita di Cornish ha fatto di tutto perché nessuno venisse a spiarlo. Ma, rinchiuso nel suo splendido isolamento nella campagna del New Hampshire, non ha mai smesso di scrivere, come ha ammesso suo figlio, Matt, in un’intervista al Guardian.
«Aveva deciso che la migliore cosa per lavorare fosse evitare le interazioni con le persone, e con il mondo letterario in particolare», ha spiegato l’erede del grande scrittore al giornale britannico. A differenza del padre che odiava il cinema (e soprattutto Charlie Chaplin, che gli aveva soffiato la bellissima Oona O’Neil), lui è produttore cinematografico e attore; nel 1990 ha persino indossato la tuta di Capitan America per un film Marvel. Oggi Matt (nato Matthew Robert Salinger), 58 anni, gestisce una fortuna di diritti d’autore, assieme alla vedova dell’autore de Il giovane Holden, Colleen (soltanto l’unico, iconico romanzo del padre ha venduto oltre 60 milioni di copie). Ha ammesso non solo che, effettivamente, Salinger ha continuato a creare nuove opere, ma ha promesso anche che «tutto quello che ha scritto sarà, a un certo punto, condiviso». Vale a dire: pubblicato.
Sui tempi, Matt non si è sbilanciato: «Ha voluto che fossi io a mettere insieme questo materiale, e vista la mole di lavoro, sapeva che ci sarebbe voluto molto tempo». Si parla di «qualcuno che ha continuato a scrivere per 50 anni senza pubblicare», e quindi la quantità di manoscritti è enorme. Nessuna «riluttanza» a parlarne o «segretezza» su questo tema, ma è impossibile farsi illusioni: ci vorranno anni, anche se Matt spera siano meno di dieci. «Non credo di dovermi scusare, ma voi lettori dovete sapere che stiamo procedendo il più speditamente possibile». Anche perché il curatore sente oggi «più pressione» da parte del mondo di quanta non ne sentisse suo padre.

IL BEST SELLER
All’indomani della morte di Salinger, il 27 gennaio del 2010, Il giovane Holden schizzò in vetta alle classifiche di best seller, più in alto di quanto non fosse arrivato ai tempi del suo esordio, nel 1951. E ci fu chi, ricorda Kenneth Slawenski in Salinger. La vera storia di un genio (biografia in uscita di cui parliamo qui a fianco), cominciò a prevedere una valanga di inediti. Ma la famiglia chiese soltanto, in omaggio alla tradizione, il rispetto della privacy, e non rivelò mai (fino all’intervista di Matt) cosa ne sarebbe stato delle nuove misteriose opere mai pubblicate.
Gli inediti, dice ora il figlio di Salinger, «deluderanno il pubblico che a lui non interessava, ma saranno accolti con grande entusiasmo dai veri lettori, quelli che si aspettano di trovare qualcosa nei libri». «Quando mio padre diceva che tutto quello che lui aveva da dire era già nella sua opera, bene, credetemi, diceva il vero. Quando altri suoi scritti saranno accessibili, scopriremo che si è occupato di tutti quei temi che interessano a un lettore esigente, perspicace. Il mio lavoro è fare in modo che questo accada il più presto possibile».

LE ILLAZIONI
Nel corso degli anni le voci di nuove opere in arrivo si sono moltiplicate. Shane Salerno ha dedicato a Salinger un documentario molto apprezzato, il cui lavoro preparatorio è sfociato in un volume monumentale, scritto con David Shields e pubblicato nel 2013. Salerno scrisse di avere appreso che, «sulla base di interviste condotte per oltre nove anni», lo scrittore aveva «effettivamente autorizzato la pubblicazione di nuove opere»; e anticipò alcuni titoli. Tra questi, un libro dedicato ai Glass, con tutti i racconti esistenti su questa saga familiare e nuove storie che ne «allargano significativamente l’orizzonte». L’ex fidanzata di Salinger, Joyce Maynard, che visse con lo scrittore nella villa-bunker di Cornish, raccontò che nel 1972 lo sentiva «battere a macchina tutti i giorni», rinchiuso nel suo studio; e rivelò di avere visto almeno due manoscritti completi, e una montagna di documenti dedicati a ricostruire ogni aspetto della sua celebre famiglia immaginaria. Salerno elencò anche una novella ambientata nella Seconda Guerra mondiale, un manuale sui Vedanta induisti (una vera e propria fissa per lui) e la rielaborazione di un racconto inedito del 1942, The Last and Best of the Peter Pans, attualmente custodito (ma inaccessibile) alla Princeton University. Matt ha già definito questi illazioni «totale spazzatura», e in particolare ha smentito un altro inedito citato da Salerno, sul primo breve matrimonio di Salinger con Sylvia, conosciuta in Germania alla fine della guerra: «Chiunque conosca mio padre lo troverebbe buffo, era veramente impossibile che scrivesse cose del genere».
Matt non ha rivelato di cosa trattino gli inediti di prossima pubblicazione. Molti ritengono probabile il ritorno della famiglia Glass, ma ci potrebbero essere sorprese: il lavoro successivo di Salinger non ha avuto «una evoluzione lineare», suo padre era alle prese con ben altro.
Gli eredi hanno seguito le volontà dell’autore impedendo la ripubblicazione di molti racconti dei primi anni, storie che lo stesso Salinger riteneva «irrispettoso» dare alle stampe. In un caso recente, la casa editrice italiana Il Saggiatore ha dovuto pagare i danni per avere osato pubblicare tre racconti giovanili, e distruggere tutte le copie in commercio. «Immaginate che abbiate una giacca che vi piace e che qualcuno venga a rubarla. È così che mi sento», ebbe a dire Salinger nel 1974.
Presto sapremo quali segreti abbia celato al mondo intero l’autore de Il giovane Holden, l’uomo che (involontariamente) fece del silenzio il più grande metodo di marketing della storia.