1. L' UNICO BOOM ECONOMICO? PER L' AZIENDA DI CASALEGGIO, 2 febbraio 2019
L'UNICO BOOM ECONOMICO? LO FA CASALEGGIO! - QUELL'INCONTRO PRIVATO CON LA BIG DEL CEMENTO CHE IMBARAZZA IL M5S: PERCHÉ IL PRINCIPE EREDITARIO VIDE LA PROPRIETARIA DI CONDOTTE? DAL MOVIMENTO NON RISPONDONO - NO PROBLEM: ROUSSEAU NON SOLO INCASSERÀ OLTRE UN MILIONE L'ANNO, MA ORA SI TERRÀ ANCHE QUEL CHE RIMANE DEI RIMBORSI ELETTORALI. QUESTA SÌ CHE È LA FINE DELLA POVERTÀ! -
Francesco Del Vigo per ''il Giornale'' Ora lo avete sentito, finalmente? Cosa? Ma il grande boom economico prospettato da Luigi Di Maio lo scorso 11 gennaio. Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico aveva annunciato in pompa magna che l' Italia, come a bordo della DeLorean di Ritorno al futuro, sarebbe tornata ai fasti del boom economico degli anni 50. Luigino fu deriso e spernacchiato dalla stampa cattiva dai tecnici ovviamente anti governativi.
Ma a lui i conti tornavano. E nel suo piccolo aveva ragione. Nonostante la recessione tecnica bollinata due giorni fa dai noti rivoltosi dell' Istat (quarto trimestre consecutivo in negativo: -0,2%), il calo della produzione industriale e quindi della domanda interna e la diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (cioè l' esatto opposto di quello che il Decreto dignità sperava di ottenere); nonostante tutto questo per qualcuno un piccolo boom c' è stato.
E non sono solo le decine di deputati grillini che con la loro elezione sono passati da reddito zero a un sontuoso reddito di cittadinanza da parlamentare. Il boom si è avvertito a Milano, dalle parti di via Morone, pieno salotto meneghino, sede della Casaleggio Associati. Il cuore pulsante del Movimento che poi, in realtà, ne è anche la cassaforte. E, come rivelato nei giorni scorsi dalla Adnkronos, i rivoli di danaro che raggiungono la Casaleggio continuano a moltiplicarsi. Giorno dopo giorno.
La storia: gli eletti pentastellati devono corrispondere una parte del loro stipendio al «comitato rimborsi», che poi procede alla distribuzione del denaro in donazione per il microcredito. Ma c' è un «ma». Una postilla, infatti, impone che i soldi eccedenti verranno devoluti all'«Associazione Rousseau», presieduta da Davide Casaleggio. Quindi non ai cittadini, bensì alla azienda madre. Privata. E i deputati iniziano a chiedersi: ma quanto ci costa questo Rousseau? Anche perché gli stessi parlamentari ogni mese versano 300 euro per la sussistenza della piattaforma.
Non si tratta di spiccioli: essendo 331 gli eletti del M5S tra Camera e Senato, la Casaleggio incassa ogni mese 99.631 euro dai parlamentari, che diventano più di un milione ogni anno e quasi sei milioni se la legislatura dovesse arrivare a fine mandato. Un tesoretto al quale adesso si aggiungono i soldi eccedenti dai rimborsi. E ora il boom forse iniziamo a sentirlo.
Ma riguarda solo una piccola azienda privata che - in barba a tutte le logiche - gestisce una bella fetta della nostra democrazia. Perché, di fatto, gli eletti del Movimento 5 Stelle lavorano per la Casaleggio Associati, e lo fanno ancor prima di essere rappresentanti e dipendenti del popolo italiano (come amava ricordare Beppe Grillo durante i suoi spettacoli agli albori del Movimento: «I politici li paghiamo noi, quindi sono nostri dipendenti». Se così fosse, per la proprietà transitiva, siccome Casaleggio riceve i soldi dai parlamentari, dovrebbe anch' egli essere un dipendente del popolo italiano. Invece è solo il ceo della sua azienda).
Ma gli affari della Casaleggio non finiscono qui. Appena insediatisi nelle stanze dei bottoni i grillini hanno deciso di dare impulso alla tecnologia blockchain. Scelta buona e giusta. Ma certamente colpisce la tempestività con la quale - nei primi e convulsi mesi di governo - si è deciso di puntare su una tecnologia importante ma non prioritaria. Nel comma 20 dell' articolo 19 della Finanziaria, viene istituito un fondo per lo sviluppo tecnologico (tra le quali ovviamente compiono la blockchain e gli studi sull' intelligenza artificiale) per il quale sono stati stanziati 45 milioni di euro per il triennio 2019-2021.
Per carità: il futuro va in quella direzione ed è giusto che anche l' Italia si adegui. Ma colpisce che proprio nello scorso anno la Casaleggio Associati abbiamo dato alle stampe tre paper su queste tecnologie, peraltro sponsorizzati da partecipate statali. Quindi: mentre Casaleggio fa l' evangelista della blockchain («è il grande affare del futuro», ha avuto modo dire in una recente conferenza), il governo gialloverde investe sulla stessa tecnologia. Ad essere grillini verrebbe quasi il dubbio che ci sia un conflitto di interessi. Nel frattempo c' è una sola certezza: ha ragione Di Maio, l' economia va molto bene. Ma solo dalle parti della Casaleggio. Ai grillini piace molto fare i pauperisti francescani. Ma con il portafoglio degli altri.
2. DAVIDE CASALEGGIO E L'INCONTRO PRIVATO CON LA BIG DEL CEMENTO CHE IMBARAZZA IL M5S Emiliano Fittipaldi per www.lespresso.it
Le giravolte sul sì o il no al processo contro Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona nel caso della nave Diciotti. I sondaggi nazionali che vanno giù, sotto il 24 per cento. Quelli regionali, come in Sardegna, che stimano un crollo della metà dei consensi presi il 4 marzo scorso. Quelli riservati, che segnalano come il 60 per cento di chi ha votato M5S non esclude in futuro di votare Lega. Le lotte intestine, e la macchina della propaganda di Rocco Casalini e Pietro Dettori che non regge il passo della “Bestia” di Luca Morisi, il guru della comunicazione leghista: nel numero dell'Espresso in edicola da domenica 3 febbraio e già consultabile su Espresso+ la nostra inchiesta sulla crisi del Movimento Cinque Stelle, dal declino della leadership di Di Maio alla nuova autonomia di Giuseppe Conte.
Nel mirino di alcuni dissidenti c’è anche Davide Casaleggio, che nelle ultime settimane e tornato attivo anche sul fronte politico. Si sta occupando dello scouting per le candidature alle Europee insieme a Rocco Casalino, Pietro Dettori e Silvia Virgulti. E lui che avra l’ultima parola sui candidati da mandare a Bruxelles, che dovranno poi essere votati dagli iscritti su Rousseau. La lista dei prescelti e ancora aperta: la difficolta maggiore e quella di trovare donne con un curriculum adeguato.
Ma il biasimo peggiore rivolto a Casaleggio riguarda il suo presunto conflitto di interessi. Leader politico, presidente di Rousseau, capo di una societa di consulenza (la Casaleggio Associati srl), Davide e anche guida dell’Associazione Gianroberto Casaleggio, che organizza ogni anno un convegno a Ivrea, il Sum. Il Fatto un mese fa ha intervistato alcuni imprenditori che hanno donato 5.000 euro per l’organizzazione dell’evento, che hanno ammesso come le dazioni di denaro siano state fatte, come ha detto uno di loro, «in totale trasparenza per perorare le mie cause e quelle della mia categoria».
«Perorare», traducendo, significa pero fare lobby. Parola poco amata nell’universo grillino. Davide, che cura gli affari insieme al suo socio piu importante, Luca Eleuteri, sembra fregarsene delle critiche: se e noto che alcune ricerche elaborate dalla Casaleggio sulla Blockchain siano state finanziate (oltre che da colossi come Amazon, Mediaset e Unicredit) anche dalle Poste (per 30 mila euro), e se qualcuno ancora storce il naso quando ricorda il ristorante romano in cui Davide ceno insieme, tra gli altri, all’avvocato Luca Lanzalone, il facilitatore della giunta Raggi, in pochi sanno che anche potenti manager del settore italiano delle costruzioni hanno chiesto e ottenuto incontri con lui.
E certo, per esempio, che Isabella Bruno Tolomei Frigerio, proprietaria di Condotte spa, il terzo colosso italiano per fatturato e giro d’affari che ha fatto crac qualche mese fa, ha voluto incontrare privatamente Davide nel 2017, a pochi mesi dal trionfo elettorale.
Un appuntamento che L’Espresso ha scoperto leggendo l’agenda personale consegnata dai tre commissari ai pm della procura di Roma, che indagano sul fallimento dell’azienda. Nel novembre 2016 la Bruno - al tempo in grave difficolta finanziaria - ha incontrato Arturo Artom, imprenditore vicino a Casaleggio in un evento pubblico; poi lo ha rivisto a cena insieme a un dirigente della Bnl il 2 maggio 2017. Due settimane dopo, il 17 maggio, la signora del calcestruzzo e riuscita a parlare anche con «il dott. Davide Casaleggio» nell’«ufficio di Milano». Di cosa hanno discusso i due e impossibile saperlo: se Casalino, a cui abbiamo chiesto conto dell’incontro, non ci ha risposto, la Bruno attraverso i suoi legali ha tagliato corto, dicendo di non voler fare commenti, e di aver incontrato il leader grillino quell’unica volta.
Un mese fa L’Espresso racconto di alcuni incontri della Bruno e di suo marito Duccio Astaldi con membri del governo di centrosinistra , in primis quelli con Maria Elena Boschi e Paolo Gentiloni, e di alcuni contratti da centinaia di migliaia di euro fatti da controllate di Condotte in favore del fratello della Boschi, Emanuele, e di Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione renziana Open. Nonostante l’eco della notizia, nessun alto dirigente del M5S ha rilasciato commenti o dichiarazioni.