Corriere della Sera, 2 febbraio 2019
Chiuso il club delle ricche cinesi
Si chiamava «Spazio Perfetto»: club privato nel centro di Shanghai riservato a signore con almeno 20 milioni di yuan in portafoglio (circa 3 milioni in euro). Personale di servizio tutto maschile, giovane, statura minima un metro e ottanta, di bella presenza e disponibile all’«intrattenimento».
Nella pagina web del club comparivano immagini di un plotone di giovanotti allineati in due file ai lati del salone d’ingresso, vestiti in «mezzo smoking»: scarpe di vernice, pantaloni neri, polsini bianchi, gemelli e niente altro, per esibire il torace muscoloso; un’altra foto li ritraeva in divisa mimetica con mascherina nera sul volto.
I 1.600 metri quadrati dello «Spazio Perfetto» – in cinese Baima huisuo (Club del Cavallo bianco) – erano attrezzati con 19 salette chiuse per colloqui riservati tra le clienti e gli attendenti. Lo stipendio mensile per i modelli era di 80.000 yuan (oltre 10 mila euro) «per un lavoro rilassante». A parte le mance che partivano da mille yuan.
Dopo almeno cinque anni di onorata e fortunata attività, il club è stato chiuso dalla polizia quando sono diventate virali sui social network mandarini le foto della festa di compleanno di uno dei ragazzi, un 28enne. Una milionaria gli aveva fatto 28 regali, uno per ogni anno: tra i pacchetti anche un’Audi nuova fiammante, una bicicletta, una coppa d’oro, 280 mila yuan in contanti (pensierino gentile ancora per ricordare il 28esimo compleanno).
Su Weibo – il Twitter della Repubblica Popolare – il post con la foto dei regali e la storiella della festa è stato visto 400 milioni di volte. Tra i commenti: «Sorelle, se diventate ricche non dimenticatevi di me: portatemi allo Spazio Perfetto». A questo punto la polizia di Shanghai è andata a indagare e ha messo i sigilli. Spazio chiuso.
La vicenda di cronaca rosa-nera è finita sulla stampa di Pechino. Un cronista del Global Times, giornale del Partito, ha chiesto ulteriori dettagli alla polizia di Shanghai, che ha promesso un comunicato ma finora ha optato per una gestione discreta dell’inchiesta. Il Quotidiano della Gioventù ha citato uno dei ragazzi del club per milionarie, secondo il quale la festa di compleanno incriminata non era stata nemmeno la più lussuosa a cui avesse assistito. Festa a parte, che cosa succedeva nelle salette lussuose? «Non ci si va per avventure sessuali ma per bisogno di emozione», ha detto una signora al South China Morning Post.
A quanto si dice, il proprietario del club di Shanghai ora chiuso ha un’altra decina di locali sparsi nelle principali città cinesi.