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 2019  febbraio 02 Sabato calendario

Un museo per Fido

Il migliore amico dell’uomo è stato per secoli un soggetto prediletto da diversi artisti. Popolare nei ritratti accanto ai suoi padroni, spesso personaggi aristocratici, e celebrato dalle sculture di Jeff Koons, come il Balloon Dog e il gigantesco Puppy a fiori, la sua immagine compare nel mondo dell’arte già nei tempi antichi. 
Ampiamente presente nell’arte egizia, è anche raffigurato in un mosaico a Pompei, all’entrata della Casa del Poeta Tragico, con tanto di scritta attento al cane!, che testimonia il suo ruolo di fedele compagno dell’uomo da sempre. Questo avviene anche a New York, dove ogni sette famiglie, una adotta un cane, e la loro popolazione supera le 450 mila unità.
Ora la città si prepara ad accogliere il nuovo Museum Of The Dog, una delle collezioni più importanti di dipinti, sculture e stampe dedicate a Fido. 
Il ritorno nella Grande Mela
Il museo, fondato dall’American Kennel Club, l’associazione che mantiene il più grande registro di cani di razza pura nel mondo, torna nella sua sede originale di New York, dopo essere stato ospitato per oltre trent’anni a St Louis. 
Il nuovo spazio, su due piani in Park Avenue, in centro città, sarà inaugurato l’otto febbraio, a pochi giorni dall’annuale Westminster Kennel Club Dog Show, l’appuntamento annuale dell’esclusivo concorso di bellezza cinofilo più famoso al mondo, arrivato alla sua 143a edizione.
La prima mostra si intitolerà For Love of All Things Dog, combinando pezzi del museo e dall’associazione. Molte delle opere provengono dell’era d’oro dell’arte cinofila nel XIX secolo, di artisti come Sir Edwin Landseer, Maud Earl, Arthur Wardle, e Jean Sargent Noble, considerati i maestri del genere. 
La più grande promotrice era Regina Vittoria, un’appassionata allevatrice di cani di razza pomerania, che ha richiesto a Landseer numerosi dipinti dei suoi animali, per i quali si è guadagnato il titolo di cavaliere. La popolarità di ritratti di cagnolini tra le famiglie aristocratiche ha di seguito contagiato i ceti medi, rendendoli molto comuni nelle case inglesi nel corso dell’era Vittoriana. 
Dipinti e sculture
Tra i capolavori presenti più interessanti, Pug and Terrier di Sargent Noble dove un terrier con al collo con un barattolo per l’elemosina è ritratto sugli scalini di una casa accanto a un bulldog, il cane delle famiglie inglesi abbienti per eccellenza. I padroni non appaiono, ma sono facili da immaginare, cosi come il confronto tra i loro ceti sociali.
Oltre ai dipinti sono esposte rare sculture in porcellana e in bronzo e, in una vetrinetta, lo scheletro di Belgrave Joe, un fox terrier i cui discendenti vantano alcuni dei più celebri cani da concorso, e il cui padrone ha deciso di conservare i resti come eterno tributo al suo amato compagno.
I visitatori potranno imparare tutto sulle loro razze preferite nella libreria con 4.200 titoli, o sugli schermi interattivi disponibili nelle gallerie, che forniscono informazioni su diversi cani di razza, dalle caratteristiche, alla loro storia e dove sono rappresentati nella collezione del museo. Il chiosco Find Your Match permette invece di scattare la propria foto che poi sarà abbinata al cane che gli somiglia di più. 
Infine, nel gift shop del museo, si trovano oggetti e libri per soddisfare l’ossessione grandi e piccini come cagnolini in peluche o in puro cashmere e borsette da sera di Kent Stetson con raffigurati i musi di diversi cuccioli. Il museo attesta la forte presenza degli amici a quattro zampe nella cultura popolare. Sono infatti diventati veri e propri influencer, come il carlino Doug the Pug, il più famoso, soprannominato il re della cultura pop, con 10 milioni di follower sui diversi canali social e «autore» di un libro bestseller.