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 2019  gennaio 31 Giovedì calendario

“HO VISTO PIU’ 7-1 CHE SCUDETTI, TACCI VOSTRA” – L’AMARA AUTOIRONIA DEI TIFOSI DELLA ROMA DOPO L’UMILIAZIONE DI FIRENZE – GARANZINI SCATENATO SULL’INGRESSSO DI DE ROSSI SUL 5-1: “UN MOMENTO OSCENO PERCHÉ A UN VECCHIO CAMPIONE SI DEVE RISPETTO E NEMMENO UN ALLENATORE IN TILT SI DOVREBBE PERMETTERE UNA SCELTA DEL GENERE, QUALSIASI SIANO I SUOI RAPPORTI COL GIOCATORE” – PUPO CANTA CON ANTOGNONI 'FIRENZE SANTA MARIA NOVELLA' - VIDEO -

Sembrava destinata al sontuoso Piatek la copertina di questa settimana di Coppa Italia. Sembrava. Invece se la prende Zapata, a proposito di centravanti, o meglio ancora il grande Gasperini che l' aveva dichiarata, l' impresa, e allora vale doppio. Atalanta magnifica, Juve piccola piccola. Tradita in particolare dai due portoghesi che all' Olimpico l' avevano salvata, e a Bergamo sono entrati senza pagare il biglietto.

Da una parte un' impresa in piena regola, che resterà negli annali bergamaschi, dall' altra una caduta che in prospettiva preoccupa: non di campionato, ma dell' altra Coppa, fermo restando che nel frattempo il sogno del Triplete se n' è andato. Dopo Bonucci si è fermato anche Chiellini, Benatia ha salutato la compagnia e le garanzie che può offrire la coppia centrale Rugani-De Sciglio le abbiamo viste. È un momento difficile, il primo che Allegri si trova ad affrontare: l' essersi fatto cacciare per futili motivi è un altro segnale di inquietudine.

Mica finita. Perché è uscito anche un 7-1 tra squadre che grosso modo si equivalgono, segno che bisognava mettercisi in due. Difatti la Fiorentina ha fatto più del meglio che poteva, trascinata da un grande Chiesa che aveva il solo limite di segnare poco e sta cominciando a togliersi la voglia.

Mentre la Roma è andata oltre il peggio che già si conosceva, e quel povero Zaniolo abbandonato al suo talento faceva la stessa tenerezza di Totti in certe stagioni di Rometta. La serata giallorossa è stata un susseguirsi di comiche finali, aperta da un inciampo sul pallone dell' impresentabile Pastore che ha dato il là al primo gol di Chiesa e chiusa dal ritorno in campo di De Rossi sull' 1-5.

Un momento commovente, ha scandito la bordocampista a suggello di una telecronaca surreale, per provare forse a rianimare i gruppi d' ascolto di Testaccio. Un momento osceno, invece, perché a un vecchio campione si deve innanzitutto rispetto e nemmeno un allenatore in tilt prolungato si dovrebbe permettere una scelta del genere, qualsiasi siano i suoi rapporti col giocatore.