Il Sole 24 Ore, 31 gennaio 2019
Offerta del Nasdaq per la Borsa di Oslo
Il Nasdaq ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto per la Borsa di Oslo del valore di 771 milioni di dollari. L’Opa amichevole supera l’offerta rivale della piattaforma europea Euronext di circa 50 milioni. Ha già ricevuto l’ok dal 35,11% degli azionisti della Borsa di Oslo nonché il via libera unanime del cda del listino norvegese. Si tratta dell’ultima operazione di consolidamento nei mercati finanziari europei. London Stock Exchange, che controlla Borsa italiana, ieri ha annunciato l’intenzione di acquisire una partecipazione azionaria di minoranza in Euroclear, la più importante camera di compensazione europea per banche e operatori finanziari nel mercato obbligazionario. Più in dettaglio, l’Opa del Nasdaq per avere il controllo della Borsa norvegese, che ha due secoli di storia, prevede un’offerta di 152 corone norvegesi per azione, contro le 145 corone per azione offerte da Euronext.
Nasdaq opera gia in diversi mercati finanziari in Nord Europa e nei Paesi baltici. Ha intenzione di creare una capitale finanziaria nord europea a Oslo, unendo Nasdaq Commodities, che ha sede in Svezia, al listino norvegese. «La strada da Parigi a Oslo è molto lunga. Essere vicino alle società è importante», ha detto il ceo della Borsa norvegese Bente Landsnes. «Crediamo che essere parte del Nasdaq sia il modo migliore per noi per indirizzare lo sviluppo futuro». Il deal dovrà essere approvato dal ministero delle Finanze e dall’Authority di controllo dei mercati finanziari norvegesi, entro i prossimi cinque mesi. Euronext alla fine di dicembre ha acquistato il 5,3% della Borsa di Oslo, prima di lanciare la sua offerta. Un portavoce dell’Euronext ha ricordato che più del 45% degli azionisti della Borsa di Oslo si sono impegnati a vendere le loro azioni al consorzio europeo che riunisce Amsterdam e Parigi, anche se ora c’è un’offerta più alta presentata da un’altra società. Primo azionista della Borsa di Oslo è la banca norvegese Dnb, con il 20% del capitale, che intende vendere la sua quota al Nasdaq. Dello stesso avviso il Fondo pensionistico Klp dei dipendenti pubblici norvegesi che detiene il 10% e l’istituto di credito Sparebanken, altro azionista con l’1,6%. Tutte e tre non accetteranno l’offerta del consorzio europeo: «Crediamo che strategicamente Nasdaq sia la migliore soluzione», ha fatto sapere Dnb. L’Opa del Nasdaq verrà lanciata formalmente il 4 febbraio.