Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  gennaio 31 Giovedì calendario

Il metodo di Saddam copiato da Ceausescu

Un noto persecutore di cani randagi fu l’ex dittatore iracheno Saddam Hussein, sotto il cui regime il problema veniva risolto assoldando sicari con licenza di uccidere. Sembra che nella Romania di Ceauşescu, dove pure l’esecuzione scientifica dei randagi era una prassi consolidata da secoli, ci si ispirasse a Baghdad per il metodo e l’efficacia. Dopo la guerra del 2003 il numero dei vagabondi a quattro zampe, affamati e aggressivi, aumentò a dismisura fino a sfiorare la cifra di un milione e mezzo nella sola capitale irachena. Nel 2008, alla 13a vittima di attacchi mortali e al moltiplicarsi dei disagi nella circolazione dei mezzi pubblici, le autorità decisero la tolleranza zero e disseminarono per la città squadre composte da un cecchino, due militari e un poliziotto con il compito di sparare e distribuire polpette avvelenate. Allora, in pochi mesi, furono abbattuti almeno 42 mila randagi.