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 2019  gennaio 31 Giovedì calendario

Il mistero dell’aereo russo atterrato a Caracas: «Vogliono l’oro del Paese»

L’ombra di un misterioso aereo si staglia sulla crisi venezuelana. Un Boeing 777 della compagnia russa NordWind è decollato lunedì pomeriggio da Mosca ed è atterrato in serata a Caracas. Si tratta di un jet che normalmente effettua voli charter per turisti tra la Russia e il Sud-Est asiatico, ma questa volta la sua missione potrebbe essere ben diversa: trafugare chissà dove 20 tonnellate di oro della Banca centrale venezuelana. Questo almeno è quello che denuncia il deputato José Guerra, che con un breve post su Twitter ha scatenato sul web una pioggia di speculazioni. Ad alimentare i sospetti sono inoltre gli enormi crediti che Russia e Cina vantano nei confronti del regime di Maduro, che adesso naviga in cattive acque e potrebbe essere costretto a fornire delle garanzie economiche ai suoi alleati.
Il parlamentare non ha fornito alcuna prova delle sue dichiarazioni, sulle quali è quindi doveroso porre un grande punto interrogativo. Ma Guerra non è uno sprovveduto: è stato per anni un economista della Banca centrale ed è ancora in contatto con i suoi ex colleghi. Le parole del deputato venezuelano sembrano inoltre trovare conferma in un’intervista rilasciata all’agenzia Bloomberg da «una persona con una conoscenza diretta della questione». La fonte ha rivelato che proprio 20 tonnellate di lingotti d’oro sono state messe da parte dalla Banca centrale venezuelana per «un carico» non meglio specificato. Si tratterebbe del 20% delle riserve auree della Banca centrale fisicamente presenti in Venezuela. Valore totale: 840 milioni di dollari.
Anche in questo caso non ci sono prove inconfutabili. Ma allo stesso tempo è indubbio il rischio che il Venezuela non onori i suoi debiti. A infliggere un gravissimo colpo alla già scarsa solvibilità di Caracas sono state le sanzioni americane contro la società petrolifera statale Pdvsa per mettere alle strette Maduro. L’altro ieri lo stesso vice ministro delle Finanze russo, Sergey Storchak, ha dovuto ammettere che Caracas avrà «probabilmente dei problemi» a restituire a Mosca i tre miliardi di dollari che le deve. Ecco perché al Cremlino potrebbero aver deciso di correre ai ripari.
Il portavoce di Putin assicura che le autorità russe non sanno nulla di questo misterioso aereo atterrato a Caracas. «Dovreste fare attenzione alle bufale», ha detto ai giornalisti. Il ministro delle Finanze venezuelano Simòn Zerpa nega addirittura che ci sia un jet russo all’Aeroporto internazionale Simòn Bolìvar. Il Boeing 777 della NordWind è stato però fotografato nello scalo di Caracas dalla Reuters e, stando ai dati di FlightRadar24, non avrebbe ancora lasciato la capitale venezuelana. Qualcuno ipotizza che l’aereo abbia portato in Venezuela mercenari russi, secondo Novaya Gazeta sarebbe però decollato da Mosca con due equipaggi, ma senza passeggeri.
L’arcano resta quindi irrisolto. Cosa ci fa questo aereo russo a Caracas proprio nel bel mezzo del braccio di ferro tra il regime di Nicolàs Maduro e l’opposizione guidata da Juan Guaidó? Al momento non c’è una risposta. Certo, se Maduro dovesse cadere, le cose per il Cremlino potrebbero mettersi davvero male: non solo perderebbe un alleato strategico ma anche un mare di soldi.