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 2019  gennaio 30 Mercoledì calendario

Khomeini il romantico

«Da quando sono partito ti ho sempre pensata. Dal momento in cui sono stato separato da te, mia amata, la bellezza del tuo viso è rimasta riflessa nello specchio del mio cuore. (…) Ora sono nella bella città di Beirut, e vorrei tanto che tu fossi qui. C’è una bellissima vista della città e del mare. Ma ahimè! La mia amata non è qui con me. Quanto più bello sarebbe tutto questo!»
  Quelle parole così zuccherine per la moglie rimasta a casa vennero scritte nel 1933 da Ruhollah Khomeini. Il futuro Ayatollah aveva 33 anni e, come scrive Alberto Zanconato in Khomeini. Il rivoluzionario di Dio, biografia ricca di dettagli sulla vita del leader che marcò una svolta radicale nel mondo islamico, stava per imbarcarsi dal Libano per andare alla Mecca.
  Come poteva un uomo così tenere insieme due anime, una gentile con la sposa e perfino giocosa coi bambini («Il figlio Ahmad racconta di averlo sorpreso una volta, entrando nella sua stanza, mentre giocava con il nipotino Ali, mettendoselo a cavalcioni sulla schiena») e l’altra così ferocemente rigida da mandare a morte migliaia di oppositori e invitare le madri a denunciare i figli avversi al regime? La prima a soffrire di certe durezze fu proprio la moglie «Qods-e Iran» (Purezza dell’Iran), vezzeggiata in famiglia col nomignolo di Qodsi.
  Anche lei veniva da una famiglia islamica, ma aveva quindici anni, «aveva ricevuto una buona istruzione, parlava il francese ed era troppo abituata alla raffinata atmosfera e agli svaghi della capitale per pensare di trasferirsi a Qom, al seguito di un marito mullah». Dice la leggenda, però, che la figlia di Maometto, Fatima, le predisse in sogno «che si sarebbe sposata con un uomo nato lo stesso suo giorno». Fatalità: Khomeini. E finì appunto a Qom. E dopo Qom in esilio con lui a Najain, a sud di Bagdad, «oppressa per molti mesi all’anno da un caldo insopportabile». Vita dura. E «ad aiutarla nell’ambientamento non fu certo la leggendaria parsimonia del marito, che si ostinava a imporre una vita spartana anche ai familiari. Rouhollah rifiutò per lungo tempo di fare installare un telefono in casa e addirittura di comprare un frigorifero». Diavolerie moderne…