Corriere della Sera, 30 gennaio 2019
Il record di Steven: 614 interventi al giorno su Wikipedia
«In tutta onestà? Non pensavo proprio che Wikipedia avrebbe avuto successo: l’idea di un’enciclopedia libera che chiunque poteva aggiornare mi sembrava piuttosto debole». Steven Pruitt – 34enne nato in Texas nel bel mezzo della Guerra Fredda da una mamma di origini russe (Alla) e un papà americano (Donald), residente in Virginia e di professione archivista a Washington per conto del Customs and Border Protection, la polizia di frontiera – non nega le sue perplessità degli esordi sulla più grande piattaforma digitale del mondo della conoscenza umana.
E però nel giugno 2004 ha iniziato a collaborare lo stesso con quel portale, un anno e mezzo dopo s’è dato un nickname (Ser Amantio di Nicolao, il notaio nell’opera comica di Giacomo Puccini «Gianni Schicchi») e ora – parola dopo parola, correzione dopo correzione – può vantare il titolo di autore più prolifico del globo nella versione inglese di Wikipedia, che è anche la più consultata: 2.926.519 interventi in tredici anni e diciotto giorni, una media di 614 modifiche ogni ventiquattr’ore. Al netto, è bene precisarlo, di quelle effettuate prima, quando non aveva ancora una firma digitale. Tanto per fare un confronto: il secondo in graduatoria – Justin Anthony Knapp («Koavf») di Indianapolis – si ferma a 2.012.511. Un record che ha attirato l’attenzione della rivista Time che nel giugno 2017 l’ha inserito tra i «venticinque personaggi più influenti del web» (anche per il suo ruolo nel far inserire sempre più personaggi femminili), di fianco alla popstar Rihanna, al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e alla scrittrice di Harry Potter J.K. Rowling.
Avviata nel 2001 oggi Wikipedia conta più di 45 milioni di voci, viene letta 15 miliardi di volte al mese, è tradotta in 300 lingue grazie ai suoi 200 mila collaboratori. Tra questi Pruitt/Ser Amantio di Nicolao che da tempo si fa aiutare da AutoWikiBrowser, software per modificare i testi dell’enciclopedia digitale in modo semiautomatico.
La prima voce che ha inserito – rivista l’ultima volta ieri – è stata quella su Pedro Francisco, personaggio della Guerra d’indipendenza americana. Da allora è stato un continuo intervenire e aggiornare. E questo nonostante la contrarietà della madre: «Gli chiedevo: “Perché non ti leggi un libro invece di perdere tempo al computer?” – ricorda —. Ma poi mi sono accorta che stava facendo qualcosa di importante».
Non pensavo che avrebbe avuto successo: l’idea di un’enciclo-pedia libera mi pareva piuttosto debole
Pruitt non riceve un compenso per il suo contributo, s’impegna un paio d’ore al giorno (la sera) durante la settimana, mentre nei weekend dedica più attenzione.
Vive ancora con i suoi, non sembra avere intenzione di trasferirsi altrove, parla il russo, il tedesco e l’italiano, ama viaggiare (Roma e Firenze sono tra le sue città preferite), legge i classici e i gialli di Agatha Christie.
Non ci teneva nemmeno a questo primato di Wikipedia. «La sfida è iniziata quando a un certo punto ho visto la classifica: fossi stato in basso avrei rinunciato, ma ho notato di essere posizionato bene e a quel punto mi sono detto “ok, ho qualcosa in cui darmi da fare”», racconta lui in un lungo profilo che gli dedica W&M Alumni Magazine, la rivista dell’università pubblica «William e Mary» dove si è laureato. Ma guai a considerarlo un nerd che sta sempre chiuso in casa: oltre a cantare in un coro, Pruitt «organizza molte cene con gli ex studenti dell’università», sostengono le ex compagne di corso.
Siamo noi, gente del web, a decidere chi merita di appar-tenere alla conoscenza a disposi-zione del mondo
Nei prossimi mesi, in realtà, Pruitt potrebbe rallentare. «Voglio scrivere un libro sulla storia di tre-quattro generazioni di ebrei, inclusa mia mamma, che hanno vissuto in Unione Sovietica e sono riusciti a scappare». Intanto sfoglia i libri di storia chiedendosi quale personaggio meriti di entrare in Wikipedia.
«Alla fine siamo noi, gente del web, a decidere chi merita di appartenere alla conoscenza a disposizione del mondo».