Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  gennaio 30 Mercoledì calendario

Il palladio è ora più caro dell’oro

Il prezzo del palladio continua a crescere a livelli record: da agosto 2018 il valore di questo metallo bianco, raro, è aumentato di circa il 70%, secondo quanto ha riportato Le Figaro. A metà dicembre era già diventato più costoso dell’oro (1.300 dollari l’oncia, circa). Non era mai successo. E in questi giorni sta sfiorando i 1.350 dollari l’oncia. Mai visto. Il 75% della produzione di palladio è utilizzato dall’industria automobilistica e il suo prezzo continua a salire nonostante il rallentamento delle vendite di veicoli.Venerdì scorso, per la prima volta, il palladio valeva addirittura 600 dollari in più rispetto al platino, un altro metallo molto diffuso nel l’industria dell’automobilistico. Lo scarto tra il palladio e il platino si è allargato da due anni anche perché il platino è utilizzato per i motori diesel, che stanno rallentando, a vantaggio di quelli puliti per i quali il palladio viene utilizzato per i convertitori catalitici. che hanno registrato un incremento della domanda da quando è esploso lo scandalo dieselgate nel 2015.
Le previsioni indicano che ci sarà un incremento della domanda globale, secondo gli analisti, e potrebbe accelerare con l’inasprimento delle normative contro le emissioni inquinanti. Gli standard futuri cui dovranno adeguarsi i produttori di automobili in Cina comporteranno, ad esempio, un maggiore uso del palladio.
La produzione, principalmente in Russia e in Sud Africa, fa fatica a soddisfare l’esplosione della domanda e questo alimenta la speculazione sui mercati dei metalli. Alcuni osservatori attribuiscono l’aumento del 10% dall’inizio di gennaio alle posizioni dei fondi speculativi, secondo quanto ha riportato Le Figaro.