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 2019  gennaio 29 Martedì calendario

Il Comune di Roma ha detto sì allo sgombero di CasaPound - Lettera43

Il Comune di Roma ha approvato a maggioranza una mozione proposta dal Pd che impegna la sindaca Virginia Raggi a «intervenire presso il ministero dell'Interno, il prefetto e il questore» affinché sia predisposto lo sgombero immediato dell'edificio di via Napoleone «illegalmente occupato dall'associazione CasaPound». Oltre al Pd ha votato a favore il Movimento 5 stelle, mentre tre consiglieri di Fratelli d'Italia e uno della Lega hanno votato contro.

PER SALVINI LE PRIORITÀ SONO ALTRE Giovanni Zannola, consigliere dem e primo firmatario della mozione, ha spiegato: «In questi mesi sul tema degli sgomberi si è usato il pugno duro, noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003 e dove non si sa bene cosa accada, se non che si costruisce un odio profondo e messaggi negativi per la città». Zannola ha quindi ricordato «le violenze fuori dalle scuole di cui l'associazione CasaPound si è dimostrata rea», e ha invitato l'assemblea a votare a favore del documento: «Bisogna avere il coraggio di essere forti con i forti e non forti solo con i deboli. È l'occasione per ribadire che questa amministrazione assume la legalità come principio cardine non solo nel disagio delle periferie, ma anche al centro di Roma di fronte a un movimento fascista». Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha risposto così: «Come da programma concordato dalla prefettura di Roma, procederemo con lo sgombero di tutte le occupazioni illegali, nessuna esclusa, a partire già dai prossimi giorni, partendo dalle situazioni più pericolose per l'instabilità delle strutture e da quelle per cui ci sono richieste di sequestro giudiziario in corso».

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IL TESTO DELLA MOZIONE La mozione approvata dal Campidoglio giudica «non tollerabile che CasaPound possa protrarre la propria occupazione per svolgere attività che alimentano un clima di tensione in città, rifacendosi alle ideologie fasciste e alle politiche di Benito Mussolini, violando le normative che non consentono tali comportamenti». Occorre dunque «proseguire il percorso di permuta dell'immobile finalizzato alla sua riqualificazione, avviando un percorso di confronto con la cittadinanza e le istituzioni territoriali per deciderne l'utilizzo futuro». La mozione ricorda inoltre che l'associazione CasaPound è stata costituita «solo nel 2008» e che oggi «è probabile che gli appartamenti all'interno della sua sede vengano affittati a terzi», nel silenzio delle istituzioni che non hanno mai accertato «il danno erariale prodotto dall'occupazione».

IL BLITZ "CONCORDATO" DELLA GUARDIA DI FINANZA L'immobile di via Napoleone è di fatto occupato abusivamente da quasi 15 anni. Sul palazzo è stata recentemente aperta un'inchiesta della Corte dei Conti, con delega alla Guardia di finanza per accertare e fotografare lo stato dei luoghi. Ma i militari, che a ottobre del 2018 hanno bussato alle porte della sede di CasaPound, sono stati minacciati: «Se non ve ne andate finisce nel sangue», avrebbe detto loro un militante. Per evitare disordini, il blitz è stato quindi "concordato" dalle autorità con i capi del movimento, durante una riunione informale avvenuta il 15 ottobre.

LO STABILE È DI PROPRIETÀ DEL DEMANIO L'edificio occupato da CasaPound, di proprietà del demanio, si trova nel quartiere Esquilino di Roma. Si tratta di una palazzina di sei piani che ospita famiglie sotto sfratto, ma dove - secondo il pm contabile Massimiliano Minerva e il procuratore capo Andrea Lupi - avrebbero trovato alloggio anche amici e parenti di alcuni leader dell'organizzazione neofascista.

RAGGI HA CHIESTO IL SOSTEGNO DEL GOVERNO La sindaca Raggi, già nel 2018, si era detta pronta a procedere contro CasaPound: «Quando il ministero dell'Interno deciderà, noi saremo pronti. Conto su un sostegno del governo», aveva detto infatti la prima cittadina. Ora, con la mozione approvata in Campidoglio, Raggi può utilizzare uno strumento di pressione in più. Ma tutto dipende dalla volontà politica del Viminale. Nel 2019 il ministero guidato da Salvini ha avviato una campagna di sgomberi nella Capitale, colpendo per esempio il presidio umanitario Baobab Experience e il Cara di Castelnuovo di Porto. Gli edifici occupati sono circa 90 e 22 dovrebbero essere sgomberati entro la fine dell'anno. La precedenza, però, come ribadito dal leader della Lega, viene data a stabili pericolanti o sottoposti a iniziative giudiziarie. Lo stesso Salvini aveva già detto che il calendario «lo fanno le emergenze, prima vengono gli stabili di cui ho parlato, poi toccherà anche a CasaPound».

LOMBARDI PROVOCA IL MINISTRO DELL'INTERNO Dopo l'approvazione della mozione in Campidoglio la capogruppo M5s in Regione Lazio, Roberta Lombardi, si è rivolta direttamente al ministro Salvini: «La tutela della legalità non ha colore politico e non può essercene una di serie A e una di serie B. Matteo Salvini, ti presenterai anche alla sede di CasaPound con la ruspa?».