ItaliaOggi, 29 gennaio 2019
Diritto & Rovescio
Anche se sono diminuite da quando Grillo è andato in prepensionamento, le invettive dovrebbero cessare e il dibattito politico dovrebbe essere meno esagitato e scomposto. Non è invece di questo parere, evidentemente, la signora Isabella Zani che, in quanto fondatrice del Sindacato traduttori editoriali della Cgil, non è l’ultima arrivata, ma che in un tweet ha espresso ugualmente il sentito desiderio di vedere morto il ministro dell’interno Salvini. In un raccapricciante crescendo alla Ravel, la Zani infatti ha precisato per iscritto (quindi ci ha anche pensato su) questo suo convincimento: «Non voglio che Salvini si dimetta. Non voglio che perda l’incarico. Non voglio che finisca in galera. IO LO VOGLIO MORTO». Il maiuscolo è suo. Forse temeva di non essere capita. Stupisce che questa tizia si sia espressa in questo modo. Stupisce inoltre che la Cgil non l’abbia smentita. Stupisce ancor di più che il Pd (magari qualcuno di riformista; se non c’è di meglio) sia stato zitto. Vuol dire che avvalla questa aggressione? E condivide questo stile?