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 2019  gennaio 28 Lunedì calendario

La donna in coma da 12 anni che ha appena partorito

La notizia è inquietante ed apparentemente incredibile, ma purtroppo, dopo accurata verifica, è risultata maledettamente vera, ed ho deciso di pubblicarla e renderla nota per il significato intrinseco che nasconde, al di là del contenuto disgustoso e a suo modo meravigliosamente significativo. Un mese fa una giovane donna di 29anni, in stato vegetativo ed incosciente da dodici anni, ha dato alla luce un bambino nella struttura dove era ricoverata, partorendo un neonato vivo e vegeto tra l’incredulità e lo stupore dello staff sanitario che non sospettava la gravidanza. È accaduto a Phoenix, in Arizona, nell’Hacienda HealthCare, dove la donna era assistita da quando era entrata in coma a causa di un incidente nel quale ha rischiato di annegare, in seguito al quale non respirava più ed era livida, ma era stata salvata in extremis e rianimata, e la prolungata anossia cerebrale l’aveva fatta scivolare in uno stato vegetativo permanente, dal quale non si è mai più risvegliata. Da allora ella giace immobile e senza coscienza in una struttura specializzata in questo tipo di patologie, nella quale riceve assistenza quotidiana ed accudimento personale per le necessità del caso. «Nessuno sapeva della gravidanza fino al momento del parto», ha raccontato un’infermiera del reparto degenza alla tv locale, e naturalmente la clinica in questione, dopo la diffusione della notizia, ha subito avviato un’indagine interna sull’accaduto, e il portavoce della struttura sanitaria, David Leibowitz, ha fatto sapere che «l’Hacienda HealthCare è pienamente impegnata a raggiungere la verità su ciò che, per noi, rappresenta un caso senza precedenti». La polizia dell’Arizona ha aperto un’indagine per stupro, per individuare l’autore di quel gesto ignobile, perché l’unica certezza evidente è che qualcuno ha abusato della giovane paziente in stato di incoscienza, approfittando appunto del suo stato vegetativo, e provocando inconsapevolmente una gravidanza in seguito ad una o più violenze sessuali che naturalmente non avrebbero mai potuto essere denunciate.

IL DNA DEL NEONATO
È stato confrontato il Dna del neonato, nato il 29 dicembre, con quello di tutti i dipendenti maschili che avevano accesso al letto dove la donna era ricoverata, e che ruotavano attorno a lei in turni diurni e notturni, ed è stato individuato con certezza ed arrestato un infermiere 36enne di colore, Nathan Sunderland, che faceva parte dello staff, e che seguiva il percorso clinico della 29enne, della quale, per ragioni di privacy, non è stata resa nota l’identità. Il caso ha creato un certo imbarazzo fino ai piani alti della politica di Stato, poiché quella gravidanza è stata a tutti gli effetti il risultato di una violenza sessuale ai danni di una persona incapace di intendere e di volere, ed anche di muoversi o di gridare, accaduto in una clinica che è operativa da oltre 50 anni e che fino ad un mese fa godeva di un’ottima reputazione per il livello di assistenza specializzata di alta qualità che forniva a questo particolare tipo di pazienti. E poi, come è stato possibile che chi ha accudito la ragazza negli ultimi nove mesi non si sia accorto che non aveva più il ciclo mestruale, che non abbia controllato il suo peso e che non abbia notato che il suo addome si gonfiava in modo abnorme? Il fatto è che gli infermieri che si occupano di questi malati sono sottoposti a turni di riposo obbligati, e ruotano attorno a loro con presenze preordinate, per non fidelizzarsi e per ottemperare anche all’impatto psicologico che deriva da questo tipo di degenti, che sono vivi, che respirano da soli, ma che non rispondono agli stimoli, che sono distaccati dalla realtà, che ti guardano senza vederti, che non parlano e non capiscono, ma hanno solo bisogno di essere aiutati a bere e mangiare ed accuditi a letto, vegetando per mesi ed anni in un limbo che li tiene in vita senza alcuna partecipazione ad essa, anche se sempre di vita si tratta. Il bimbo della 29enne, ha riferito il New York Times, è sano, è nato senza complicanze con un parto naturale, dopo un breve travaglio e con doglie apparentemente senza dolore, ed ha una famiglia amorevole che vuole prendersi cura di lui, anche se i genitori della donna sono sconvolti, traumatizzati e sotto shock per l’abuso evidente subito dalla figlia, la quale comunque sta bene, non sembra che abbia sofferto, e non si è evidentemente accorta di nulla, continuando a tenere gli occhi aperti ed assenti, e guardando il figlio che gli è stato messo accanto senza vederlo, senza toccarlo e senza manifestare alcun trauma od emozione. Il tribunale della contea prenderà una decisione sul futuro di questo neonato, e valuterà tutte le richieste pervenute dall’esterno, potendo anche optare per un’altra famiglia adottiva in modo da attutire i probabili problemi psicologici del bambino.

LA SCIENZA
Ma non è questo il punto. Vi racconto questa storia per sottolineare come la natura trova sempre il modo per ricordarci che la gravidanza è un processo naturale, che può arrivare a termine senza alcun esame od ecografia di sorta, e perché la scienza ci ha dimostrato che un soggetto in stato vegetativo è spessissimo un individuo vivo e con tutti gli apparati organici vitali ed attivi, inclusi quelli ormonali e genitali, che continuano a funzionare regolarmente con cicli ematici e mensili puntuali, non condizionati affatto dallo stato assente di coscienza, l’unica funzione che l’uomo non è ancora in grado di riattivare. Per cui se una giovane donna in stato vegetativo viene inseminata nel periodo dell’ovulazione, essa è in grado di portare a termine una gravidanza e dare alla luce un bimbo sano come accaduto alla ragazza americana. Questo naturalmente non sarà sufficiente a risolvere i mille problemi esistenziali di questo bambino, che avrà una madre in coma e un padre in galera, ma lui stesso è un superbo prodotto di madre natura, che ha le sue rigide leggi, le quali a volte prevaricano qualunque intervento dell’uomo, con il solo scopo di preservare la vita ed assicurare la riproduzione della specie. Una lezione questa, per tutti gli specialisti medici del settore che credono di poter manipolare e piegare la scienza a loro piacimento, che si illudono di avere tutto sotto controllo, senza considerare gli episodi che sfuggono al loro dominio, e che vincono sempre producendo in modo certamente beffardo e grottesco, ma assolutamente naturale, la vita.