Il Messaggero, 27 gennaio 2019
In morte del compositore Michel Legrand
Grande inventore di melodie, autore prolifico di colonne sonore cinematografiche, Michel Legrand se ne va a 86 anni, lasciando una forte traccia del suo talento. Musica, la sua, che ha segnato le opere di grandi registi sotto molte latitudini, ma anche canzoni come How do you keep the music playing e The windmills of your mind (da Il caso Thomas Crown) diventate degli standard internazionali, con infinite interpretazioni e numerosissime versioni da parte di grandi solisti del jazz, mondo a cui il musicista francese si è sempre sentito molto affine, collaborando con capiscuola come Miles Davis e John Coltrane, Bill Evans, Ben Webster, Art Farmer. Ma non c’è dubbio che il suo nome resta fondamentalmente legato al lavoro fatto con il cinema, oltre 150 titoli e tre Oscar: nel 69 per Il caso Thomas Crown, nel 72 per Quell’estate del 42 e nell’84 con Yentl. Ma, già al suo debutto, ebbe una nomination per la bellissima colonna sonora di un film musicale come Les parapluies de Cherbourg del 64.
NOUVELLE VAGUE
In quegli anni lavorò molto coi nuovi nomi della Nouvelle vague compreso Jean Luc Godard, e come Agnes Varda ma poi, alla fine degli anni 60, si trasferì a Hollywood, dove ha avuto modo di lavorare con maestri come Orson Welles, Sydney Pollack, Clint Eastwood, Robert Altman, sempre facendosi notare per la sua capacità di inventare forti linee melodiche, intrise di jazz ma anche di riferimenti classici. Del resto la sua formazione era passata dal Conservatorio, durante gli anni della guerra, e da un’insegnante mitica come Nadia Boulanger, che ha fatto da maestra a grandi musicisti del 900 come Piazzolla, Philip Glass, Leonard Bernstein, Quincy Jones, Keith Jarrett.
Una conoscenza tecnica che lo ha fatto apprezzare da grandi cantanti (iniziò come arrangiatore pop per Maurice Chevalier e Jacques Brel) come Frank Sinatra, Barbra Streisand, Ray Charles e Aretha Franklin (in particolare coi due cantanti americani avrebbe voluto realizzare una particolare versione di Porgy and Bess). Il suo primo album, I love Paris uscito nel 54 era una raccolta di classici francesi adattati in inglese che, vendette 8 milioni di copie. «Avevo 22 anni, allora ha ricordato e venni pagato solo 200 dollari senza diritti. Quando, anni dopo, andai per la prima volta negli Stati Uniti, la Columbia mi offrì una sorta di compensazione di quel successo praticamente non pagato offrendomi di fare gli arrangiamenti di un disco di pezzi jazz con grandi solisti, da Miles Davis a John Coltrane a Bill Evans. Una vera goduria».