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 2019  gennaio 24 Giovedì calendario

ANGELA DECADUTA - IL RITRATTONE DELLA MERKEL BY PERNA: “FACENDO EGOISTICAMENTE GLI INTERESSI DI BERLINO HA CONTRIBUITO AD AFFOSSARE LO ‘SPIRITO EUROPEO’. E’ STATA UN DANNO PER L’UE - C’E’ LEI ALL'ORIGINE DEL SOVRANISMO DEGLI ITALIANI. PER DECENNI, EUROENTUSIASTI - I SUOI ERRORI: DAL TRATTAMENTO RISERVATO ALLA GRECIA AL PASTICCIACCIO SULL’IMMIGRAZIONE FINO AL TRATTATO CON MACRON CHE FA A PUGNI CON L'EGUAGLIANZA DEI PARTNER EUROPEI -

Come l'agave, che dopo la fioritura ingiallisce e muore, Angela Merkel è passata dai trionfi all' impopolarità. Ha già annunciato che a fine legislatura, nel 2021, uscirà dal governo e dal Bundestag. Basta con la politica. Schluss! Merkel avrà allora 67 anni, sarà stata il cancelliere più longevo della repubblica tedesca - 16 anni filati -, prima donna premier, oltre che presidente del suo partito, la Cdu.

Per chiarire che fa sul serio -ma non c'è da dubitarne: il personaggio è intimamente luterano - ha intanto ceduto in dicembre lo scettro Cdu alla protetta, Annegret Kramp Karrenbauer. Merkel è stanca. Stufa di prendere scoppole elettorali su e giù per i Laender mentre i sovranisti avanzano. Il tramonto è iniziato nel biennio 2015-2016. Andandosene, perderà 25.900 euro lordi al mese, 310.800 l'anno (il nostro premier ne incassa 115.000).

TRAGEDIA GRECA Il primo errore di frau Angela fu minacciare la Grecia di espulsione dall' Ue se non si piegava alla Troika. Risuscitò, infatti, lo spettro della prepotenza germanica. I greci, alla canna del gas, bruciarono nelle piazze il fantoccio della cancelliera e i turisti tedeschi abolirono impauriti le vacanze in Eubea. La stessa Merkel non si è più affacciata ad Atene, dopo il viaggio del 2014 in cui fece la figura di uno junker baltico che ispeziona i poderi polacchi. Solo da azzoppata ha osato tornare laggiù, la settimana scorsa.

L'unico premuroso è stato lo spudorato premier, Alexis Tsipras. Freddi gli altri oligarchi che pretendono il risarcimento dei danni di guerra tedeschi, da loro calcolati in 289 miliardi di euro, un anno di Pil ellenico. Ci marciano, sfogando la rabbia per l' impoverimento degli ultimi tempi, ma Angela ha chinato la testa e riconosciuto il torto. «La Germania», ha detto compunta, «si assume la responsabilità per i crimini compiuti dai nazi in Grecia». Prima di pagare, campa cavallo, ma l' arrendevolezza illustra lo stato di abbattimento merkeliano.

L'altra causa di decadenza di quella che fu la Mutti der Nation, la mamma dei tedeschi, è la gestione schizoide dell' immigrazione. Nel 2016, passò in un semestre dallo spalancamento delle porte, per cui sembrava che tutta la Siria potesse traslocare il Germania, alla brutale chiusura delle medesime.

Per di più, affidando il compito di accollarseli a quel satrapo astuto di Recep Erdogan, in cambio di miliardi pagati da tutta l'Ue. Così, i siriani che partivano per Berlino, attratti dalle sirene della Mutti luterana, si sono ritrovati nel fango delle tendopoli turche dove tuttora incespicano. Per Merkel, la mazzata finale arrivò col carnevale di Colonia nel 2017. Assatanati di musulmani giunti di fresco, profittando delle mascherature e della confusione, si gettarono sulle bionde coloniesi. Successe di tutto, stupri compresi. Pochi mesi dopo, la Cdu di Merkel perse 9 punti nelle elezioni federali e i sovranisti, di Afd, entrarono in Parlamento con 94 deputati. Il foglio di via per Angela cominciava a sventolare.

SIRENE FRANCESI Capace come leader nazionale, Angela è stata invece un danno per l'Unione. Per pudore di tedesca, ha rifiutato il ruolo di capo dell'Unione, che la posizione del suo Paese le attribuiva. Consapevole che la Germania, col proprio passato spadroneggiatore, aveva già comandato troppo e male in Europa, non se l'è sentita di riprovarci. Tuttavia, facendo egoisticamente gli interessi di Berlino ha contribuito ad affossare lo «spirito europeo», già debole per congenita malformazione dell' Ue.

Nelle ultime ore, alla Grecia umiliata e al disordine immigratorio, si è aggiunto il pasticcio del trattato di Aquisgrana con Emmanuel Macron. Un duumvirato pretenzioso, che fa a pugni con l'eguaglianza tra i 27, stipulato da due perdenti: il francese mai decollato e la tedesca al lumicino. Ha davvero bisogno di riposo la nostra Angela. Merkel è pure all' origine del sovranismo degli italiani. Per decenni, euroentusiasti della domenica, oggi tra gli unionisti più disamorati.

RISATINE FATALI Nulla fotografa meglio il fastidioso rapporto tra Italia e Germania della scenetta di Cannes nell'ottobre 2011. Ai microfoni erano fianco a fianco, Merkel e Nicolas Sarkozy, al termine di un vertice sulla crisi italiana dello spread. Una giornalista chiese: «Pensate che il presidente, Silvio Berlusconi, manterrà gli impegni?».

I due si scambiarono un'occhiata ironica e un sorriso irridente. Con questo, Berlusconi fu liquidato e gli italiani condannati a sette anni di governi coatti. Un atto di alto tradimento europeista, più grave da parte di lei che aveva maggiore autorità. Il Cav le disse: «Mi hai danneggiato». Lei accettò il rimprovero, replicando: «Mi merito che tu non mi rivolga più la parola».

Non che avessero fin lì avuto gran rapporti. Ci fu l'affettuoso «cuccù, sono qui» fatto dal Berlusca a Trieste sbucando da un portone e l'omaggio di un salame avvolto in una bandierina tricolore che Merkel ricambiò con un bacio. Comunque, l'affronto di Cannes è da annali. A lungo, non si parlarono più. Hanno ripreso a frequentarsi da poco in chiave antipopulista. A fare da paciere, Antonio Tajani, l'imbronciato megaeuropeista.

Così, da qualche tempo, Angela ha ripreso a sbaciucchiare il Berlusca incoraggiandolo a fare da diga al duo Salvini-Di Maio. Comunque, da quando timonano i gialloblù, la cancelliera non villeggia più in Italia com'era abituata da un decennio. Né Ischia per i fanghi né Solda per lo sci. Solo Spagna d'estate e Svizzera nelle mezze stagioni.

RADICI PROTESTANTI Angela Dorothea è nata ad Amburgo nel luglio 1954, prima di tre figli del pastore evangelico, Horst Kasner, e di Herling, docente di latino e inglese. Appena 15 giorni dopo il viaggio per venire al mondo, Angela traslocò di nuovo con i genitori nella Germania dell'Est. Qui, il babbo prese possesso di una parrocchia e nacquero gli altri due figli, Marcus e Irene. Angela crebbe pia e obbediente, frequentando equamente gli ambienti luterani e la gioventù comunista. Imparò il russo e fu premiata come la studentessa della Ddr che lo parlava meglio. Ebbe prima un'ottima abitur (licenza liceale), poi una laurea eccellente in fisica.

Prese invece solo un «sufficiente» in marxismo leninismo come sottolineano con orgoglio le sue biografie, post caduta del Muro. A 23 anni, la graziosa Kasner, occhi cerulei e caschetto alla Debora Serracchiani, era già sposata con un compagno di studi, Ulrich Merkel.

Dopo 5 anni, il giovanotto se ne andò di casa lasciandole il cognome, a cui Angela, per ragioni misteriose, ha tenuto più che al coniuge. Iniziò poi una relazione con un uomo sposato, padre di due figli, chimico già affermato, Jaoachim Sauer. È l'attuale, discretissimo consorte, con cui iniziò subito a coabitare in attesa che divorziasse. Lo impalmò dieci anni dopo, nel 1998, già politica lanciata della Germania riunita.

PADRI RIPUDIATI Nella Ddr, sei mesi prima della sua fine, Angela si era iscritta a un partito evangelico che poi confluì nella Cdu. Qui, divenne la pupilla del gran capo, Helmut Kohl. Quando il mentore però inciampò in un finanziamento non dichiarato al partito, Merkel lo ripudiò, lasciandolo al suo destino. Kohl ricambiò negli anni, sfrugugliandola sia per avere disunito l'Ue che per il marasma immigrazionista e le contrappose come esempio positivo, la politica contraria dell'ungherese, Viktor Orbán. Ma di questo, vi ho già fatto una testa così.