Il Messaggero, 24 gennaio 2019
L’ultimo messaggio di Emiliano Sala: «Questo aereo cade a pezzi»
«Sono qui sull’aereo che sembra che sia sul punto di cadere a pezzi e sto andando a Cardiff». Queste parole del calciatore argentino Emiliano Sala ieri hanno fatto il giro del mondo. Probabilmente perché potrebbero essere state le sue ultime. Il velivolo sul quale si trovava lunedì sera è scomparso al largo del Canale della Manica, nei pressi della piccola isola di Guernsey. Tuttavia dal messaggio audio che l’attaccante classe 1990 ha inviato ad alcuni amici e al padre in Argentina, non traspare paura. Tra il frastuono del motore che già rombava incerto, sembra piuttosto che l’uomo tenti di scherzare o sdrammatizzare sulle condizioni dell’aereo turistico che avrebbe dovuto portarlo da Nantes a Cardiff. Lì, nella cittadina gallese, lo aspettava la sua nuova squadra. Sala infatti aveva appena lasciato il team francese per trasferirsi nel campionato inglese per la cifra record di 17 milioni di euro. «Se entro un’ora e mezza non avete mie notizie – ha concluso nel messaggio vocale su Whatsapp il calciatore – non so se manderanno qualcuno a cercarmi perché non mi troveranno ma..lo sai. Che paura che ho».
LE RICERCHE
Per il momento non ci sono ancora certezze, tuttavia secondo la polizia britannica della piccola isola nel Canale della Manica, le chances che l’attaccante sia ancora in vita sono «minime». Nelle acque a circa 12 miglia da Guernsey e nei pressi del faro di Casquets, sono stati rinvenuti oggetti galleggianti che apparterrebbero al piccolo monomotore Piper PA-46 Malibu pilotato dal 60enne inglese Dave Ibbotson. A ritrovare i resti è stata una delle squadre di ricercatori intervenute ieri. Un elicottero, tre aerei e diverse navi di salvataggio per tutta la giornata hanno battuto la rotta percorsa dal velivolo prima che sparisse dai radar. Come hanno precisato le autorità locali in un lungo comunicato diramato nel pomeriggio di ieri, le attività sono state sospese solo dopo nove ore di estenuanti ricerche e solo per la notte. Riprenderanno regolarmente questa mattina anche se il pessimismo dei soccorritori appare evidente. Il capo dei servizi di ricerca delle isole della Manica, John Fitzgerald, ha dichiarato alla Bbc che «neppure la persona più in forma può resistere più di qualche ora» in quelle acque gelide, quindi non si può nutrire più «alcuna speranza» di trovare vivi il calciatore e il pilota dell’aereo da turismo.
L’inchiesta sull’incidente è già stata avviata, principalmente per consentire il riconoscimento dei rottami ripescati ieri, ma i misteri attorno alla tragica sparizione dell’aereo sono ancora moltissimi.
IL PROPRIETARIO
Ad esempio per il momento non si conosce neppure il proprietario del Piper Malibu in circolazione dal 1984. Secondo quanto dichiarato dal presidente del Cardiff City infatti, non sarebbe stata la società gallese a noleggiarlo. «Abbiamo chiesto al giocatore se voleva che pensassimo noi al volo che, sinceramente, sarebbe in quel caso stato un volo di linea – ha spiegato il presidente Mehmet Dalman al giornale Wales online – ma lui ha detto di no e ha deciso altrimenti». Secondo i media inglesi, l’aereo apparterrebbe a un famoso procuratore, Willie McKay, che avrebbe contribuito al trasferimento in Galles di Sala. Alone di mistero anche sui passeggeri: lunedì sera, 3 persone hanno superato i controlli alle barriere dell’aeroporto di Nantes, tutte e tre sono arrivate sulla pista ma soltanto un pilota è salito sul Piper, Dave Ibbotson, inizialmente non previsto dalla documentazione del volo. E il pilota in alcuni messaggi con un amico il 19 gennaio avrebbe scritto di sentirsi «arrugginito con l’Ils», cioè l’Instrument landing system, il sistema elettronico di atterraggio strumentale. Infine, il terzo uomo sarebbe Dave Henderson, un pilota molto esperto che non sarebbe però salito a bordo all’ultimo minuto. Una serie di incongruenze che hanno spinto Berenice Schkair, ex fidanzata di Sala, a non credere all’ipotesi dell’avaria o del guasto: «Indagate sulla mafia del calcio – ha scritto ieri su Twitter – perché non credo che questo sia un incidente».