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 2019  gennaio 23 Mercoledì calendario

Nel Torinese la fabbrica dei grilli

In un futuro prossimo i grilli potranno entrare anche nell’alimentazione umana. E così questo «novel food» è stato individuato da un gruppo di imprenditori piemontesi come obiettivo da raggiungere. Nelle campagne pinerolesi, a Scalenghe, all’interno di un capannone di circa tremila metri quadri allevano grilli: ne producono 200mila al giorno.
Per il momento vengono destinati all’alimentazione degli animali, perché sono ricchi di proteine, vitamine, minerali omega 3. Privi di grassi, senza dubbio potranno, non appena la normativa lo consentirà, dare quell’approvvigionamento proteico anche alle nostre diete.
Si chiama «Italian cricket farm» questa società voluta da due imprenditori piemontesi, Silvia Giacosa, della Molino Fratelli Chiavazza e Giancarlo Lovera, titolare del caseificio Pezzana, che con Fulvio Brena, consulente aziendale, che arriva dal settore energetico e Fabio Carli, un appassionato di «terraristica», l’allevamento di animali esotici, si sono lanciati nel progetto. 
Aspettando che venga introdotta la legislazione che autorizzi, come avviene già in Belgio, Olanda e Svizzera, l’impiego alimentare degli insetti, si sono portati avanti con il lavoro, realizzando una struttura all’avanguardia.

Racconta Ivan Albano, responsabile dello stabilimento di Scalenghe: «Il trend dell’incremento della popolazione umana è seguito con attenzione dalle Nazioni Unite, mentre la Fao è diventata promotrice dell’allevamento dei grilli».
I motivi sono diversi: i grilli si riproducono in tempi brevi, crescono in fretta, hanno un basso impatto ambientale e il loro ciclo di vita dura solo otto settimane. Per tali caratteristiche questo insetto potrebbe diventare una via per la soluzione della fame nel mondo.
Attualmente il 70% dei grilli, di tipo acheta domesticus, allevati a Scalenghe vengono venduti come cibo per i rettili e per animali da cortile come le galline. Essiccati servono anche come integratori dei mangimi.

L’azienda di Scalenghe si sta sviluppando sotto il controllo dell’Asl, che dopo aver verificato la correttezza delle procedure, ha riconosciuto all’ azienda il codice di allevamento per grilli.
L’obiettivo di questo gruppo di imprenditori è quello di portare la produzione dei grilli da 200mila al giorno a 10 milioni (questo quando verrà promulgato il decreto per la commercializzazione ad uso alimentare).

Oggi nell’azienda lavorano sette persone, che potrebbero salire a 50, certamente un bel business perché oggi mille grilli costano circa 20 euro e in Italia il mercato è pronto per inserire prima nelle farine alimentari e poi proprio nelle cucine il grillo.