Corriere della Sera, 23 gennaio 2019
Dai «cigni neri» ai «rinoceronti grigi»: che cosa dice Xi
Cigni neri, rinoceronti grigi e i piatti da lavare con cura, perché altrimenti si sbeccano. Non è semplice per gli analisti di questioni cinesi tenere dietro al linguaggio di Xi Jinping. Il Pensiero del presidente della Repubblica popolare nonché Segretario generale del Partito comunista è stato inscritto nella Costituzione e tutti in Cina debbono (dovrebbero) conoscerlo e metterlo in pratica. Ma prima va capito e intanto il leader supremo continua ad aggiungere distillati di saggezza in ogni discorso. Gli ultimi esempi: «Più si lavano i piatti, più si rischia di farne cadere uno». «Attenti ai cigni neri» e «diffidate dei rinoceronti grigi».
Xi Jinping non usa Twitter come Donald Trump, ma lancia un’infinità di slogan di poche parole e non semplice interpretazione. Tra qualche mese dovrebbe venire in visita di Stato in Italia e quindi anche il nostro governo farebbe bene a impratichirsi dello Xi-linguaggio, che rivela le preoccupazioni del presidente per il futuro della Repubblica popolare cinese.
Veniamo al lavaggio dei piatti. Xi si rivolgeva al Politburo del Partito e osservava come la sterminata burocrazia cinese faccia fatica a mettere in pratica le politiche del governo centrale e a volte opponga anche resistenza passiva o attiva, o magari si abbandoni all’inazione per paura di sbagliare. «La montagna è alta e l’imperatore è lontano» riassume le difficoltà di far eseguire gli ordini di Pechino (ma questo è uno degli infiniti proverbi dell’impero millenario, non un parto della mente di Xi). Ai compagni invece il Segretario generale ha detto: «Noi dobbiamo indicare coraggio, volontà, capacità di svolgere il compito affidato come criterio chiave per promozioni e retrocessioni».
Significa che Xi non è del tutto soddisfatto dei quadri dirigenti, per questo ha infilato la frase su un piatto che può anche cadere e rompersi durante il lavaggio, come metafora sulla paura da superare e monito a non sbagliare e anche avviso contro la corruzione: stoviglie dove si mangia sempre pulite.
Di cigni neri e rinoceronti grigi Xi ha parlato lunedì, proprio mentre l’Ufficio statistiche diffondeva i dati sul Pil che cresce meno (6,6% nel 2018). Centinaia di dirigenti sono stati convocati a Pechino dalle lontane province e messi al corrente delle minacce per la stabilità della Cina e del Partito-Stato. Bisogna vigilare, ha detto loro Xi, perché all’orizzonte ci sono i «cigni neri», che sono incidenti imprevisti e i «rinoceronti grigi», minacce ignorate, in particolare in campo economico.
Avranno afferrato le preoccupazioni del presidente, i dirigenti di provincia incaricati di diffondere il Verbo e far sì che la Repubblica arrivi ben salda al Settantesimo anniversario della sua fondazione che cade il Primo Ottobre?
Qualche mese fa il Quotidiano del Popolo ha incaricato il suo ufficio grafico di elaborare un disegno per spiegare bene il «Pensiero di Xi sul socialismo con caratteristiche cinesi per la Nuova Era». Ne è uscita una sintesi in 30 elementi, suddivisi in sottosezioni e poi subordinate che rimandano ad altre subordinate. Il giornale l’ha lanciata sulla sua app per i telefonini dei cinesi: è una «mappa mentale», una forma di rappresentazione grafica del pensiero teorizzata dal cognitivista inglese Tony Buzan, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti. Il Renmin Ribao, come si chiama in mandarino il Quotidiano del Popolo, ha spiegato che è il caso di «studiare tutti insieme il Pensiero del compagno Xi, che rappresenta l’ideologia ispiratrice e guida del Partito per molto tempo».
Ma sul web qualcuno ha osservato che tra le ramificazioni del grafico ci si perde, che è un caos, che sembra la mappa di una metropolitana da incubo. Il giornale non si è scomposto: usate lo zoom, ha consigliato ai suoi seguaci sul web.
Quello su cui bisognerebbe riflettere, forse, è che qualcuno, nelle segrete e oscure stanze del potere cinese, è in grado di decifrare il puzzle.