ItaliaOggi, 22 gennaio 2019
L’istamina rafforza le capacità mnemoniche
L’istamina rinforza la memoria. E l’ipotesi sulla quale stanno lavorando ricercatori giapponesi guidati da Hiroshi Nomura, dell’università di Tokyo, che hanno pubblicato i loro studi nella rivista Biological Psychiatry, ripresa da Le Monde. L’istamina è responsabile di molteplici effetti nell’organismo umano, specialmente le allergie. È un mediatore che agisce su differenti tessuti e organil legandosi a dei ricettori. I ricercatori si sono focalizzati su quello denominato H3 presente nei neuroni del sistema nervoso centrale. In particolare l’interesse era verso i meccanismi della sua attivazione e blocco per contrastare i deficit cognitivi associati a diverse patologie come la schizofrenia e la malattia di Alzheimer. Ma da questi studi non sono ancora arrivate applicazioni terapeutiche. Comunque, ai recettori H3 si sono interessati i ricercatori di Nomure per trovare mezzi non invasivi per favorire il recupero dei ricordi. Sono partiti dal aftto che gli antistaminici provocano non soltato la sonnolenza ma anche alterano l’apprendimento e la memoria. Da qui la loro ipotesi: utilizzando una molecola che agisce con lo stesso ricettore dell’istamina ma con l’effetto farmacologico inverso, cioè favorendo la liberazione dell’istamina invece di bloccarla, sarebbe possibile migliorare l’apprendimento e la memoria. Ma non è stato dimostrato che siano in gradi di agevolare il recupero dei ricordi a lungo termine dimenticati.