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 2019  gennaio 22 Martedì calendario

Lo Stato francese ha deciso di rinunciare al Caravaggio

Dopo che lo Stato francese ha rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione per acquisire la tela intitolata Giuditta e Oloferne, scoperta in una soffitta di Tolosa nel 2014 e attribuita al Caravaggio, adesso si aprono le porte alla sua vendita, nonostante sussistano dubbi sulla sua autenticità. Il quadro è stato valutato 120 milioni di euro e potrebbe essere messo all’asta fra qualche anno.Giuditta e Oloferne è un nuovo mistero intorno al Caravaggio (1571-1610). Di certo l’ultimo, ma non l’unico. La maggiore studiosa ed esperta di Caravaggio, che allo studio dell’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio, ha dedicato tutta la sua vita, Mina Gregori, di Firenze, 94 anni, dopo avere visto questa opera che si trova temporaneamente esposta al museo Jacquemart-André, l’ha attribuita ad Artemisia Gentileschi, una delle pittrici più famose della prima metà del XVII secolo.
La studiosa italiana, molto stimata a livello nazionale e internazionale, ha partecipato alla riunione che si è tenuta a Parigi la settimana scorsa, per l’appunto al museo Jacquemart-André per vedere nell’esposizione sugli anni romani del Caravaggio (fino al 28 gennaio) due Maddalene in estasi. L’esposizione è una rarità perchè mette in mostra eccezionalmente dieci opere originali del Caravaggio, comprese queste due Maddalene.
Queste due tele sono di proprietà di collezionisti europei e per la prima volta messe fianco a fianco. Due ritratti quasi identici che sono un vero enigma, come ha riportato Le Figaro. La prima di queste Maddalene è considerata da lunga data come il prototipo di una ventina di copie e versioni successive. Nel 2015, Mina Gregori ha scoperto la seconda. Ma sono molti i critici, pur competenti. La tesi della studiosa fiorentina è che non è vera la tesi sostenuta da vent’anni che Caravaggio inventava sempre e non rifaceva mai. Bisogna ammettere che questo maestro si è ripetuto fino a essersi replicato.
Le due tele sono state studiate e sottoposte a diversi esami con il risultato di avere individuato fra le due numerose differenze tanto da chiedersi se sia possibile che Caravaggio potesse avere due maniere pittoriche. L’enigma continua.