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 2019  gennaio 22 Martedì calendario

L’influenza aumenta il rischio degli infarti

L’influenza aumenta il rischio di infarto. Se le complicanze portano ad una polmonite il rischio di un incidente cardiovascolare del miocardio triplica. A fare luce su questo aspetto poco conosciuto sono stati alcuni medici americani. Un’ipotesi era stata già avanzata negli anni Trenta, ma ora è arrivata la conferma grazie allo studio condotto in Canada su 364 casi di infartuati ospedalizzati d’età superiore ai 65 anni e con patologie cardiovascolari e diabetiche. Jeffrey Kwong, docente associato di salute pubblica all’università di Toronto, insieme ai propri allievi, ha voluto verificare l’implicazione esatta dei differenti virus nell’infarto non fosse altro per sapere se la vaccinazione contro l’influenza può ridurre direttamente il rischio di infarto. Inoltre, con questo studio si voleva accertare anche se le infezioni polmonari, il diabete, l’età, l’obesità, l’inquinamento e le particelle sottili fossero legate da un meccanismo patogeno infiammatorio alle malattie cardiovascolari oppure, semplicemente, coesistevano. L’infiammazione cronica è l’anello mancante per spiegare la persistenza di un rischio elevato di infarto anche a distanza di anni dall’episodio di infezione severa.Inoltre, il medico texano Daniel Musher, nella sua pubblicazione, ripresa da Le Figaro, ha verificato che il 7-8% dei malati di polmonite da pneumococco sono vittime di un infarto del miocardio. E dunque il messaggio che si vuole far passare è l’importanza di farsi vaccinare contro l’influenza e lo pneumococco se si soffre di una malattia cronica come l’asma severa e insufficienza respiratoria e anche patologie cardiovascolari (insufficienza cardiaca), neurologiche e neuromuscolari, ma anche malattie del fegato, dei reni e del sistema immunitario, del sangue o malattie legate al diabete.