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 2019  gennaio 22 Martedì calendario

I due papà-pinguini

«Ma quanto sono bravi questi genitori gay», sono «molto più premurosi e attenti delle altre coppie». Sono «una famiglia perfetta, insieme sono una grande squadra». Eccola, la narrazione politicamente corretta griffata New York Times che ieri ha fatto breccia nei principali siti di informazione italiana. E così in poche ore la parola d’ordine è diventata «due gay crescono meglio un figlio di una coppia etero». La storia che arriva da uno zoo acquario di Sidney è vera, il sentimento probabilmente ancor di più, ma è stata confezionata «ad arte» visto che ha inizio guarda caso poco dopo il referendum via posta con il quale gli australiani si sono espressi in favore della legalizzazione delle nozze gay. 
Al Sea Life Sydney Aquarium, in effetti, ci sono due pinguini Papua, Sphen e Magic, che appartengono alla specie Gentoo. Ad accorgersi che i due, dice il quotidiano Usa, si sono «innamorati» è stato lo staff che ha notato come i due trascorressero sempre molto tempo insieme, tra bagni e tuffi. E come le altre coppie etero anche i due pinguini, soprannominati Sphengic, con l’avvicinarsi della stagione riproduttiva avrebbero iniziato a raccogliere i sassi necessari per la creazione di un nido, «il nido più grande della colonia». Perché i due pinguini gay «si sono scelti», come ha spiegato la responsabile Tish Hannan: «Hanno iniziato a inchinarsi l’uno di fronte all’altro, a portarsi pietre scelte per il nido poi a cantare insieme». A quel punto sarebbe stato lo stesso staff dello zoo a dar loro un uovo finto con il quale «esercitarsi e sviluppare le loro abilità». E vista «la naturalezza (sic!) con cui si sono presi cura dell’uovo finto» ai due pinguini gay hanno dato un uovo vero, preso da un’altra coppia che ne aveva due e che non si sarebbe accorta della mancanza perché di solito i pinguini si concentrano su un solo uovo, tenendo l’eventuale secondo di riserva. L’esperimento ha funzionato, oggi il pulcino (per il sesso servirà il test del sangue) sta bene e sa quasi nuotare. Ora, stando agli studi del professor Petter Böckman dell’Università di Oslo, l’amore gay esiste in almeno 1.500 specie: oltre l’uomo ci sono orsi, gorilla, gufi e salmoni che fanno sesso «per divertirsi» o «per allenarsi» al sesso eterosessuale che serve a procreare. Ci sono anche degli animali che cambiano sesso se serve alla riproduzione. Ed è questo il passaggio che la narrazione politicamente corretta nasconde ad arte. L’ha detto anche la Hannan al Nyt: «I pinguini nascono con la capacità di crescere i piccoli dall’inizio alla fine, che siano femmine o maschi», ma di questa frase nei siti italiani non c’è traccia. In natura si cerca di tutelare la specie, in molte specie si «adottano» letteralmente i piccoli del branco rimasti orfani. Non c’entra l’essere gay, non c’entra la bravura o la competizione con le coppie etero. È un atteggiamento «naturale», legato alla vocazione primaria delle specie animali, è l’istinto di conservazione della specie. Quello che noi abbiamo perso.