Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 2019
Madame Bovary è veramente esistita. Scaraventa per terra per due volte e uccide la figlia appena nata. Parigi convoca l’ambasciatrice italiana
Fantasia
Madame Bovary è veramente esistita, si chiamava Delphine Delamare, «i capelli bruni separati da una scriminatura centrale e legati senza troppa cura, il naso lungo, le labbra sottili, il viso puntellato di lentiggini, piccola di statura, adultera, madre disattenta, disprezzata dai vicini, dileggiata in vita», una ninfomane, andava a letto con tutti, poi la fece finita a 26 anni con un bicchiere di acido prussico. Idem Robinson Crusoe, esistito pure lui, si chiamava Alexander Serkik, era finito in un’isola deserta del Pacifico con un fucile, una pistola, pochi proiettili, un coltello, una Bibbia, un solo vestito, sopravviveva mangiando pesce, capre selvatiche, frutta, si svuotava in bocca il contenuto delle conchiglie. Esistiti pure D’Artagnan, un ubriacone nato tra il 1610 e il 1620 nel castello di Castelmore in Guascogna, e Dracula, despota della Transilvania detto l’Impalatore, perché, appuntito un palo e piantatolo in terra, vi infilzava per il di dietro il nemico del momento. Tutti sanno, poi, che Barbablù era Gilles de Rais (1405-1440), che prima stuprava i ragazzini e poi gli tagliava la testa, e che dietro la maschera di Zorro si cela un avventuriero irlandese dallo strano nome assai poco irlandese di Guillén Lombardo. Mago, stregone e deciso a diventare re del Messico [Miriam Romano, Libero, recensendo l’appena uscito Presi in prestito di Mario Bussoni, Mattioli 1885].
Delitti
Federica Ziliotto, impiegata di anni 42, tornata dopo tre giorni dall’ospedale San Bortolo dove aveva messo al mondo Alice, ha smesso a un tratto di allattarla e l’ha scaraventata sul pavimento del soggiorno, poi l’ha tirata su e l’ha scaraventata di nuovo giù. Il marito Riccardo Stocco, impiegato di anni 45, stava facendo il giro di casa per chiudere le serrande e sentite le urla è corso in soggiorno, ha raccolto la piccola, intanto Federica s’era chiusa in bagno e tentava di infilarsi un coltello in gola. Grida incomprensibili, a parte i «t’ammazzo» strillati in mezzo ai palloncini a festa piazzati in tutte le stanze. Alice, portata in ospedale, è poi morta poco dopo la mezzanotte (in una villetta a schiera di via Ponte a Lisiera di Bolzano Vicentino, domenica sera).
Il caso diplomatico tra Italia e Francia
Teresa Castaldo, ambasciatrice italiana a Parigi, è stata convocata dal ministero degli Esteri francese per chiarimenti sulle dichiarazioni fatte dal vicepremier Di Maio e dall’ex deputato Di Battista riguardo al franco Cfa (Colonie Francesi d’Africa), la moneta francese in vigore in 14 paesi africani che secondo il M5s favorirebbe l’immigrazione verso l’Italia. La convocazione dell’ambasciatore al Quai d’Orsay è un gesto senza precedenti. Dopo l’incontro. dal ministero degli Esteri francese è trapelato questo commento:«È una campagna elettorale permanente, fatta da chi in Italia ha responsabilità di governo. Le dichiarazioni del vicepremier Di Maio sono inaccettabili. La convocazione dell’ambasciatrice Castaldo è un atto forte, senza dubbio. Abbiamo espresso il nostro scontento per frasi inaccettabili e aggressive verso la Francia». Domenica Di Battista aveva parlato del franco Cfa durante Che tempo che fa di Fabio Fazio, dicendo: «Finché non avremo risolto la questione del franco Cfa, la gente continuerà a scappare dall’Africa». Ieri Di Maio è arrivato a chiedere che l’Ue applichi sanzioni contro Parigi: «Nelle prossime settimane ci sarà un’iniziativa parlamentare del M5s che impegnerà sia il governo italiano sia le istituzioni europee, sia tutte le istituzioni diplomatiche sovranazionali, a sanzionare quei paesi che non decolonizzano l’Africa». Il capogruppo democratuco Marcucci si chiede su twitter se il governo abbia un ministro degli Esteri, Renzi ha commentato: «Il bisogno grillino di crearsi nemici sta ridicolizzando 70 anni di politica estera italiana». Forse è significativo il silenzio di Salvini, mentre si segnalano preoccupazioni di Mattarella. Il francese Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, ha definito le parole di Di Maio «prive di senso». Roberto Bongiorni sul Sole 24Ore: «Tra i vantaggi derivanti dall’adozione di questa valuta vi è senza dubbio una sorta di scudo contro la svalutazione. Il Cfa ripara anche dalle impennate inflattive che sovente scuotono l’Africa e rappresenta una garanzia anche in termini di integrazione regionale, facilitando gli scambi tra i Paesi che lo utilizzano. Non mancano gli svantaggi. Il più evidente è di costituire un potenziale freno allo sviluppo di questi Paesi. A farne le spese sono soprattutto i produttori africani desiderosi di esportare i loro beni in Europa. Il cambio fisso rende molto costose le loro merci e agevola gli agricoltori francesi ed europei. Ma accusare la Francia di tassare questi 14 Paesi africani, investendo il 50% delle loro riserve (custodite presso la Banca centrale) in titoli di Stato francesi, al solo fine di finanziare la spesa pubblica, è fuorviante. Stiamo parlando di circa 10 miliardi di euro depositati complessivamente. L’impatto è marginale. Se fossero tutti investiti in titoli di Stato, non supererebbero lo 0,5% del debito francese».
I dati del ministero dell’Interno italiano smentiscono una relazione diretta tra gli sbarchi in Italia e la politica monetaria delle ex colonie francesi che adottano il franco Cfa. Secondo il sito del Viminale nel 2018 la maggior parte dei migranti giunti in Italia con i barconi proviene dalla Tunisia, dove la moneta è il dinaro. Poi ci sono l’Iraq, l’Eritrea, il Sudan, il Pakistan, la Nigeria: tutti paesi al di fuori della sfera francese. Il primo paese Cfa per numero di arrivi è la Costa D’Avorio (1.064 sbarcati, all’ottavo posto nelle tabelle del Viminale), seguita dal Mali (876).