la Repubblica, 21 gennaio 2019
Ong e barconi i veri numeri oltre la propaganda
• Salvini accusa: «Sono tornate le Ong e i trafficanti hanno ripreso a far partire e a uccidere migranti». È vero?
L’unica nave umanitaria nel Mediterraneo è la Sea Watch 3 che ha ripreso la missione da pochi giorni. L’altra Ong ancora in attività, la Sea Eye, è alla ricerca di un porto per uno scalo tecnico. Tutte le altre navi umanitarie sono ferme, bloccate da provvedimenti giudiziari o amministrativi che hanno quasi azzerato la flotta umanitaria: la Aquarius, finita sotto sequestro del gip di Catania, è in disarmo dopo che nessuno stato ha concesso una bandiera. La Iuventa è sequestrata da un anno e mezzo a Trapani, la Lifeline è bloccata a Malta dove il comandante è ancora sotto processo e, da ultimo, anche l’autorità spagnola ha fermato la Open Arms nel porto di Barcellona. Dunque non può esserci una relazione tra l’aumento delle partenze e la presenza di navi umanitarie nel Mediterraneo.
• I morti in mare sono in aumento, come denunciano Unhcr e Oim, o diminuiscono come dice Salvini?
In numeri assoluti le vittime sono di meno, 2.262 nel 2018 contro le 3139 del 2017, ma in termini percentuali rispetto al numero degli sbarchi (diminuito dell’80 per cento) sono quasi raddoppiati. L’Oim continua a definire la rotta del Mediterraneo centrale la più pericolosa. Nei primi 20 giorni dell’anno ci sono già stati 184 morti su 2.706 sbarcati, pari al 6,7 pe cento. È praticamente impossibile definire il numero delle vittime: di molti naufragi non si ha notizia, di altri non si conoscono i dispersi, soprattutto se i superstiti vengono riportati in Libia.
• Salvini dice che in Italia i porti sono chiusi ma è così?
Assolutamente no. Per chiudere un porto è necessario un provvedimento del ministero dei Trasporti e non dell’Interno che deve essere motivato con gravi rischi per la sicurezza. E il ministro Toninelli non ha mai firmato alcun provvedimento. Per altro basta guardare il numero degli arrivi in Italia per vedere come, ad esempio a Lampedusa, continuano ad arrivare barconi (più di 3.500 nel 2018, già 80 nel 2019).
• Esistono vie legali per l’immigrazione in Italia?
L’unico modo è rientrare nel decreto flussi che nel 2018 ha previsto poco meno di 31.000 posti riservati a chi possiede già una offerta di lavoro. Diversamente si può arrivare con i ricongiungimenti familiari o i corridoi umanitari, ma nei 7 mesi di governo Conte con i corridoi sono arrivate solo 150 persone.