il Giornale, 21 gennaio 2019
Aumentano gli italiani che comprano a rate
La richiesta di prestiti da parte degli italiani segnava a novembre un +8,2% rispetto al 2017, con un numero di domande presentate agli istituti di credito che era il più elevato in assoluto degli ultimi nove anni. A rivelarlo è il sistema Crif di Informazioni Creditizie, che indica anche che l’importo medio per i prestiti finalizzati (cioè legati all’acquisto di un determinato bene o servizio) era pari a 6.286 euro, mentre quello per i prestiti personali (finanziamento senza obbligo di destinazione) risultava pari a 12.917 euro.
D’altra parte per ristrutturare o arredare casa, organizzare un viaggio o un matrimonio, finanziare un corso di formazione o sostenere spese mediche impreviste è ancora possibile sfruttare i tassi bassi che oggi sono proposti per ricevere un finanziamento. Attualmente le migliori condizioni permettono di spuntare tassi tra il 5,5% il 7,5%. Per esempio un impiegato a tempo indeterminato di 44 anni che volesse permettersi un bel viaggio può restituire 10mila euro in 36 mesi pagando 306,55 euro al mese con un tasso complessivo (Taeg) del 6,83% tramite un finanziamento consesso da Younited Credit. Oppure, un pensionato che volesse festeggiare i suoi 30 anni di matrimonio può ripagare un prestito di Fiditalia versando 166,81 euro al mese per 48 mesi al tasso del 7,12%. Invece un apprendista che intendesse iscriversi ad un corso di formazione potrebbe restituire il prestito di 4mila euro a Findomestic con 60 rate mensili da 78,64 euro ad un tasso del 6,91%. Un ingegnere infine potrebbe restituire un prestito da 12mila euro per arredare casa, versando ad Agos 197,74 euro per 72 mesi a un tasso del 6,03%.
Ma quali sono di norma i documenti da presentare per ottenere un prestito? Il codice fiscale o la tessera sanitaria, e la carta d’identità in corso di validità, sono necessari per avviare la pratica di finanziamento mentre per quanto riguarda la documentazione relativa al reddito di solito sono sufficienti le ultime 2 buste paga (nel caso di un lavoratore dipendente), oppure gli ultimi due cedolini pensione (se il richiedente è un pensionato), o l’ultimo modello Unico con ricevuta di presentazione e Modulo F24 (nel caso di lavoratore autonomo o libero professionista). Va ricordato che il prestito è un contratto personale – nel senso che dal punto di vista legale è la persona che lo sottoscrive che ne risponde – ma è comunque possibile che un’altra persona (il coniuge o il partner) possa fare da garante aggiuntivo: alcune finanziarie, in quest’ultimo caso, consentono una contrattazione personalizzata in filiale rispetto al preventivo online.
Comperare uno smartphone, un tv, un pc, un frigorifero o anche il vestito osservato in vetrina piuttosto che l’arredo per la casa promosso in televisione è possibile farlo in comode rate soprattutto quando l’offerta propone il tasso zero. Per ogni consumatore si tratta di una proposta allettante dal momento che pagare un bene di consumo da 1.000 o 1.500 euro in 30 rate significa versare non più di 50 euro al mese per due anni e mezzo. Il problema, però, è quale mezzo di pagamento si usa, in particolare se si tratta di una carta di credito revolving (detta anche rateale). È uno strumento emesso da una banca o da un istituto finanziario tramite la quale si rateizza il pagamento degli acquisti effettuati con la carta stessa. A differenza della classica carta di credito a saldo (di solito abbinata ad un conto corrente bancario) che comporta una semplice dilazione di pagamento con un tasso d’interesse contenuto se non nullo, l’utilizzo della carta revolving per i propri acquisti richiede molta attenzione. Chi intende usarla dovrà mantenere l’importo finanziato al di sotto del cosiddetto fido (per esempio 1.500 euro),superato il quale sarà costretto a pagare un ulteriore costo, pari alla commissione di massimo scoperto. A rendere le carte revolving molto popolari e diffuse, anche tra i giovani, è il fatto che permette acquisti online ed è un strumento di finanziamento molto più accessibile rispetto ai normali prestiti e finanziamenti in quanto richiede meno garanzie da parte del cliente. Per contro, però, le carte revolving possono nascondere svantaggi, legati soprattutto agli oneri di gestione sostenuti dal cliente e, soprattutto, agli interessi elevati. Per esempio la carta Findomestic prevede come importo totale del credito massimo a disposizione 3mila euro e un taeg del 21,42%: per un utilizzo dell’importo totale del credito pari a 3.000 euro in un’unica soluzione il rimborso è in 32 rate da 120 euro e una rata finale da 39,28 euro. La carta Agos Pay zero permette di rimborsare i pagamenti rateali superiori a 500 euro, a zero interessi in 10 mensilità, mentre nel caso di importi inferiori il taeg è pari 17,52%. La Carta Explora di American Express a fronte di una linea di credito personalizzata fino a 5.000 euro, prevede un taeg del 23,69% sui pagamenti a rate.