La Lettura, 20 gennaio 2019
In difesa di Michela Murgia
Libro stroncatissimo. Maurizio Crippa («Il Foglio»): «Michela Murgia, quando lancia le sue crociate, rasenta l’autolesionismo. Ha inventato il “fascistometro”, una figuraccia demenziale». Per chi non lo sapesse, il fascistometro è il test per scoprire il proprio grado di fascismo, punto di forza di Istruzioni per diventare fascisti. Per quanto riguarda le crociate della Murgia, invece, resta celebre quella sulle quote rosa nel regno della fantasia: film e romanzi devono contare tra i personaggi «almeno due donne». Andrea Scanzi («Il Fatto») definisce il fascistometro una di quelle «colpevoli baracconate intellettuali pateticamente autoassolutorie». Poi scrive che i sinistrorsi à la page si dividono tra «quelli bravi come Nanni Moretti» e «quelli che non avranno mai granché da dire come Murgia». Infine ricorda quando Nanni Moretti disse agli elettori di sinistra: «Con questi leader non vinceremo mai». Affermazione che, secondo Scanzi, alla luce anche (soprattutto?) dei tipi alla Murgia, bisognerebbe aggiornare così: «Con questi intellettuali qua, vincerà sempre Salvini». Mi dispiace, ma non sono d’accordo con i due colleghi. M.M., non lo scopriamo adesso, scrive in modo magistrale. Non ho mai dimenticato una sua frase («Il giovane Zoccheddu stemperò la notizia del disterro con prospettive senza nessuna conferma pratica») che ha mandato in tilt per sempre il mio prosometro (lo strumento che misura come uno scrittore scrive). Stavolta l’autrice si supera nella nota finale in cui ringrazia Giacomo Papi e Michele Alberico per «la loro diagonale lucidità», Marco Brinzi per «il talento partigiano», Omar Onnis, Federica Serra Pala e Luigi Cocco per la loro «impagabile scuola dialettica», Daniele Lucchetti per «l’intuito spiritato». E chiude in maniera sublime: «Nessuno di questi semi sarebbe però andato a frutto se non fosse caduto sul terreno dell’inflessibile educazione democratica che mi ha dato Costanza Marongiu, mia madre antifascista». Voto: 1 (totalitario).