La Lettura, 20 gennaio 2019
Teschi e pelle di vittime scuoiate: i segreti macabri di Xipe Totec
La recente scoperta della prima area sacra attribuibile al dio Xipe Totec nel sito archeologico Ndachjian -Tehuacan a Puebla, nel Messico centro-orientale, offre dati preziosi su questa divinità, tra le più potenti, temibili ed enigmatiche delle civiltà precolombiane. Per numerose popolazioni, tra cui gli Atzechi, Xipe Totec era allo stesso tempo il dio della guerra, della maturazione del mais e della rigenerazione dei cicli agricoli. Il team del Progetto Sur del Estado de Puebla – Área Central Popoloca, diretto da Noemí Castillo Tejero, ha messo in luce un’area sacra frequentata tra il 1000 e il 1260 d.C. con due altari, elementi architettonici e una base piramidale che mostrano analogie con i templi di Xipe Totec descritti dai cronisti spagnoli del XVI secolo. Che le strutture appartengano a un tempio in onore del dio è confermato dal ritrovamento di una statua frammentaria alta circa 80 centimetri che rappresenta il torso di Xipe Totec: indossa la pelle di una delle vittime scuoiate ritualmente in suo onore, sulla schiena sono rappresentati i lacci per fissarla e una mano è sospesa al polso destro. Dalle fonti sappiamo che durante la festa di Tlacaxipehualiztli su uno dei due altari sacrificali del dio si uccidevano le vittime, che sull’altro erano scuoiate: le loro pelli erano indossate nel corso di cerimonie prima di essere deposte in recessi presso il tempio di Xipe Totec. Gli archeologi ritengono di avere individuato due di queste cavità, accanto alle quali hanno trovato due imponenti teschi in pietra, alti circa 70 centimetri e pesanti 200 chili, che probabilmente appartengono a un tempio più recente dedicato a Xipe Totec, in uso tra il 1260 e il 1456 d.C.