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 2019  gennaio 20 Domenica calendario

Per ogni euro speso per il Reddito di cittadinanza solo 30 centesimi tornano all’economia

Per ogni euro speso per il Reddito di cittadinanza, nella migliore delle ipotesi, torneranno indietro sotto forma di crescita economica solo 30 centesimi. A spiegarlo è lo stesso ministero del lavoro in una tabella allegata alla Relazione tecnica con la quale la misura è stata trasmessa alla Ragioneria geneale dello Stato per verificarne gli impatti. In realtà, l’impatto sul Pil del sussidio, di base sarebbe addirittura minore. Utilizzando il modello previsionale dell’Istat, nel primo anno di erogazione del beneficio, il 2019, ogni euro speso per il reddito di cittadinanza garantirebbe un aumento di Pil di soli 20 centesimi. Insomma, siccome lo stanziamento per l’aiuto economico alle famiglie più povere è di circa 6 miliardi, la crescita aggiuntiva generata dalla misura fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle, garantirebbe un incremento del prodotto interno lordo quest’anno di 1,2 miliardi di euro. Solo se il reddito di cittadinanza viene valutato come uno shock diretto sui consumi delle famiglie, allora l’impatto sul Pil migliora. Dunque sarebbe questa la ragione per la quale, il governo ha deciso di inserire all’ultimo minuto una serie di norme per provare ad impedire che i soldi erogati sulla card di cittadinanza vengano risparmiati. 
LA REGOLA
Chi non spende entro il mese l’intera cifra ricevuta, il mese successivo riceverà un assegno ridotto del 10%. Queste misure, insomma, dovrebbero servire a migliorare l’impatto sul Pil del reddito di cittadinanza. Ma di quanto? Sempre secondo la relazione trasmessa dal ministero del lavoro, si passerebbe da un moltiplicatore dello 0,2 a un moltiplicatore dello 0,3. In cifre significa che, sempre nel 2019, dei 6 miliardi di euro investiti sul sussidio, soltanto 1,8 miliardi torneranno all’economia. Non proprio la misura espansiva vantata dal governo. Basta fare il confronto con quanto avviene, per esempio, per i Centri per l’impiego. In questo caso è previsto un investimento di un miliardo di euro sostanzialmente per l’assunzione di alcune migliaia di lavoratori da impiegare negli uffici di collocamento. Questo investimento ha un moltiplicatore di 1,2. Significa che per ogni euro speso, ne tornano 1,2 nell’economia. 

LE ASPETTATIVE
La relazione tecnica contiene anche qualche altra novità. Sulle platee per esempio. Nonostante le rassicurazioni del ministro del lavoro Luigi Di Maio, sul fatto che la misura coprirebbe 1,7 milioni di famiglie e quasi 5 milioni di persone, i conteggi del ministero continuano a dire che le famiglie coinvolte saranno 1,3 milioni (160 mila quelle straniere). La spesa complessiva è di 7,9 miliardi a regime (un miliardo per le famiglie straniere). Il primo anno l’esborso è limitato a 5,95 miliardi di euro per l’avvio da aprile della misura. Poi la cifra oscilla tra i 7,5 e i 7,9 miliardi a seconda dell’andamento previsto del «turn over» tra i percettori del reddito di cittadinanza. Il governo si aspetta anche che un milione di persone si mettano attivamente alla ricerca di un lavoro.