Corriere della Sera, 20 gennaio 2019
I misteri dello show per Adrian. Rinunciano Hunziker e Teocoli
Al confronto Godot era un tipo puntuale e la fortezza Bastiani pullulava di Tartari che sbucavano da ogni lato. Del resto né Beckett, né Buzzati potevano immaginare a quanto potesse arrivare Celentano, un tipo che canta «esco di rado e parlo ancora meno». E in effetti è di parola.
Il teatro dell’attesa è stato il Camploy di Verona dove domani è in scena (e anche in diretta tv su Canale 5) l’appuntamento live con Adrian, spettacolo dal vivo che introduce (per ognuna delle 9 serate) la graphic novel con Celentano in versione cartone animato. Lì da un po’ di giorni si ritrovano in quattro – Teo Teocoli, Michelle Hunziker, Ambra Angiolini e Nino Frassica – per fare le prove della diretta. Peccato che Celentano non si faccia mai vedere: così alla fine (l’indiscrezione è stata lanciata dal sito TvBlog) Teo Teocoli e Michelle Hunziker decidono di salutare tutti e lasciare la compagnia.
Tutto comincia una settimana fa. Il clima sul palco è sereno, forse anche perché non si lavora molto. Manca sua celentanità e senza il Grande Assente nessuno degli autori osa prendere decisioni (metti poi che arrivi davvero e abbia altre idee in mente). Dunque grandi chiacchiere e bivacchi, risate e attese, poi si fa una certa ora e capita la solfa – Adriano non arriva – si torna tutti a casa. Ci si rivede domani. Il copione i quattro lo imparano velocemente a memoria: lui non c’è mai. Una, due, tre, quattro volte. Troppe.
Il primo a rompere gli indugi è Teocoli che giovedì decide che non si può andare avanti così: a ridosso dalla diretta, senza prove, senza uno straccio di scaletta, senza nessuno che dica niente, al buio totale, il comico dà il suo addio a Verona e torna a Milano perché di vita da pendolare ne ha già fatta abbastanza. Il giorno dopo arriva alla stessa conclusione anche Michelle Hunziker e pure lei si sfila dal progetto. Stoici invece rimangono Ambra e Frassica – che però dovrebbero apparire solo dalla terza puntata perché non c’è stato modo di provare niente – e a loro si è aggiunto Giovanni, un terzo del trio con Aldo e Giacomo.
Dicono che Godot-Celentano sia finalmente apparso ieri a Verona, anche se al momento non si sa esattamente cosa accadrà sul palco, né se Adriano parlerà, né se gli intermezzi live (solo 5 minuti o mezzora di spettacolo?) accompagneranno o meno i due episodi del cartoon, ciascuno da 45 minuti.
Quel che è sicuro è che nei giorni precedenti Celentano non si era mosso da Cologno Monzese dove stava ultimando il montaggio (ancora?) di Adrian. Montaggio certosino visto che si parla di un progetto – la genesi è degna di un’opera pubblica – che va avanti da ben 11 anni, passato prima per Sky (il cartone fu inanimato, non lo vide nessuno) per poi approdare a Mediaset che lo ha annunciato ai palinsesti per anni sperando che questa sia la volta buona.
Tra i temi del cartoon c’è quello della violenza sulle donne in un apocalittico futuro (siamo nel 2068) dove Adrian auspica si possa arrivare a una rivoluzione etica e culturale. Chissà, magari se arriva la rivoluzione, poi si fa vedere pure lui.