Corriere della Sera, 20 gennaio 2019
È morto Bort, il vignettista della Settimana Enigmistica
L’ultima vignetta l’aveva disegnata nel 2o13, ma La Settimana Enigmistica aveva in archivio una tale quantità di inediti che continuò a pubblicarle fino al 1° gennaio 2017. Mario Bortolato, in arte Bort, morto ieri a 92 anni ad Alessandria, era uno dei disegnatori più conosciuti della rivista enigmistica, in particolare per le sue vignette che riuscivano sempre a strappare un sorriso nella rubrica «Le ultime parole famose».
Nato il 2 agosto 1926 a Salzano, in provincia di Venezia, iniziò a farsi apprezzare sul Guerin Meschino. Le sue vignette, con l’inconfondibile tratto «rotondo» dei volti, comparvero su Epoca e L’Europeo, nel 1955 vinse il Dattero d’argento al Festival dell’Umorismo di Bordighera. Dal 1962 data il suo sodalizio con La Settimana Enigmistica tramite l’agenzia Disegnatori Riuniti. I protagonisti delle sue vignette non avevano nome. Forse potevano chiamarsi Italiano medio: lui stempiato e con la pancetta, lei con i capelli neri raccolti a coda da cavallo. Molto anni Sessanta.
Bort cambia un po’ lo stile e il decennio seguente pubblica su Grazia, Gioia, Il Monello, L’Intrepido, Domenica del Corriere, poi sbarca in televisione in trasmissioni come Drive In e L’altra domenica di Renzo Arbore. Un campo che non l’ha mai interessato era la satira politica: «Non faccio satira politica perché significa schierarsi a destra o a sinistra», disse in un’intervista anni fa. «Non conosco il computer, non conosco internet: non posso fare umorismo su situazioni che non conosco. Mi avevano suggerito di fare un umorismo più moderno, di non giocare più sul naufrago e sulla suocera, che non andavano più di moda. Ma vedo ancora pubblicare battute sui naufraghi e sulle suocere». Le ultime tavole le aveva disegnate nell’aprile 2018 con l’iniziativa #saveBorsalino per salvare l’industria dei cappelli di Alessandria, la città che era diventata sua.