Corriere della Sera, 20 gennaio 2019
Peppa Pig riconquista la Cina
I cinesi la amano, ma è una storia travagliata quella di Peppa Pig nella Repubblica popolare. I genitori apprensivi temono che la porcellina saltando nelle pozzanghere e grugnendo «animalizzi» i figli. E qualche mese fa il personaggio dei cartoni nato in Gran Bretagna era finito sul rogo della censura in Cina perché era diventato l’emblema degli «shehuiren», i giovani-adulti contestatori dei valori correnti. Migliaia di video e parodie furono cancellati dai siti cinesi. Ora però il trailer del nuovo film della porcellina rosa è diventato virale: oltre 400 milioni di visioni da giovedì quando è stato lanciato, 377 mila commenti entusiasti già nel primo giorno. La censura non ha battuto ciglio e la stampa statale l’ha esaltata come esempio di buoni sentimenti. Com’è successo il miracolo?
Sintesi del trailer: in una zona rurale di montagna un anziano contadino di nome Li Yubao riceve la telefonata del nipotino dalla lontana città dove lavorano i genitori; il piccolo chiede un regalo per il Capodanno lunare, che cade il 5 febbraio e introduce l’Anno del Maiale: vuole «Peiqi». È il nome mandarino di Peppa Pig, ma il vecchio non lo sa, comunque non ha mai sentito parlare del cartone animato e tra i monti il segnale del suo telefonino è a singhiozzo, la comunicazione s’interrompe. Il nonno non si dà pace, cerca sul dizionario, chiede a tutti i compaesani imbattendosi anche in un video scollacciato mostratogli alla voce «porcella» da un amico «che ha visto il mondo», fino quando finalmente una che ha lavorato in città come tata gli spiega che Peppa alias Peiqi è la protagonista famosa di un cartone animato. Allora il signor Li se la fa descrivere e cerca di costruirne una rimodellando e dipingendo di rosa un vecchio asciugacapelli di latta. Un lavoro che assorbe il vecchio per giorni, alla fine è soddisfatto dell’opera rudimentale, di quel giocattolo che sembra uscito da un altro secolo più austero.
Però il telefonino squilla ancora e il figlio dalla città gli dice che non verrà a visitarlo in montagna per Capodanno. La linea cade di nuovo. Il nonno è tristissimo, non vedrà né i figli né il nipotino, dopo tanti mesi che aspettava il Capodanno; esce dal paese a piedi per piangere da solo. Una bella automobile gli suona dietro: è il figlio che è venuto a prenderlo per portarlo in città, perché era quello che voleva dirgli durante la chiamata persa. Quest’anno la festa e la riunione di famiglia per il Capodanno lunare le ha organizzate il giovane e il nonno è l’invitato speciale.
La storia di Peppa che irrompe nell’esistenza di un vecchio semplice, che riunisce tre generazioni di una famiglia, ha preso d’assalto i cuori dei cinesi che aspettano il Capodanno lunare per rivedersi nella Cina divisa tra città in corsa verso la ricchezza e campagne che ancora aspettano il progresso.
Il trailer, diretto da un regista cinese, coglie i sentimenti e i problemi della Nuova Cina: il senso della famiglia lontana, la nostalgia per il paese dove gli abitanti si aiutano l’uno con l’altro, tocca il problema dell’urbanizzazione forzata che ha stravolto il sistema sociale, anche quello degli anziani che cercano di inseguire l’era digitale. Peppa è diventata cinese e alla fine l’amore tra nonno, figlio e nipotino trionfano.
Un commento tra le decine di migliaia su Weibo: «Sono così commosso, mi mancano tanto i nonni rimasti al paese». Peppa è improvvisamente tornata e ha convinto la censura di Pechino a ritirarsi. Il nonno andava in giro per il villaggio chiedendo «Che cos’è Peppa?» e l’hashtag #Checos’èPeppa ha invaso il web.
Il film è coprodotto dalla britannica Entertainment One e Alibaba Pictures del geniale Jack Ma, esce il 5 febbraio e sarà un successo commerciale. Ma l’autore del trailer ha scelto il versante sociale, quello delle famiglie separate che in Cina tocca centinaia di milioni di persone, per questo la censura lascia fare.
Come finisce il trailer? Il nonno arrivato in città riceve la chiamata dell’amico dal villaggio: «Ho uno smartphone nuovo, ho trovato Peiqi...». Il vecchio Li Yubao risponde: «Siamo tutti al cinema a vedere il cartone. La sigletta musicale di Peppa (che ossessiona tutti i genitori del mondo) risuona anche nella sperduta montagna. Lacrime consentite.