la Repubblica, 20 gennaio 2019
Rubavano benzina, 66 morti in Messico
Era prevedibile che accadesse: una tragedia annunciata. Si provoca una falla nell’oleodotto, fuoriesce il carburante, la voce gira tra la popolazione, la gente accorre munita di taniche, secchi e pentole, si mette in fila e fa il pieno di benzina. In Messico si chiama huachicoleo: il furto di benzina. Una pratica diffusissima da vent’anni. Solo che questa volta ha provocato una strage: c’è stata un’esplosione e un enorme rogo ha divorato tutto. Ci sono stati 66 morti, bruciati vivi dalle fiamme, e altri 70 hanno ustioni.
Accade venerdì alle 17. Una folla composta da 600 abitanti di Tlahelilpan, nello Stato di Hidalgo, centro del paese, accorre sotto la breccia aperta nell’oleodotto e si mette a raccogliere il carburante. Scatta l’allarme, l’esercito spedisce sul posto un drappello di 25 soldati. I quali, davanti a questa massa di uomini, donne e giovani decisi a non retrocedere, cercano di convincerli con le buone a lasciar perdere. Ma loro, niente. C’è la benzina. Gratis. Restano piantati attorno a quel buco. I soldati evitano lo scontro e si ritirano. Pochi minuti dopo, l’esplosione. La pressione all’interno dell’oleodotto ha fatto schizzare il petrolio raffinato ovunque; è bastata una scintilla, anche un cellulare a provocare un botto. L’enorme fiammata ha investito chiunque si trovasse in un raggio di venti metri. C’erano anche due donne, alcuni minorenni e un bambino di 12 anni. L’incendio è stato spento 5 ore dopo.
Sono divampate polemiche, in mezzo al dramma dei parenti alla ricerca dei propri cari. Difficile l’opera di identificazione. Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha difeso i soldati. «Non spegneremo il fuoco con il fuoco, non affronteremo la violenza con la violenza», ha ribadito. Continuerà la battaglia contro i furti cronici (5 miliardi di dollari di perdite l’anno). Obrador ha fatto bloccare gli oleodotti in 7 Stati, ha mobilitato 5mila soldati a guardia delle centrali di rifornimento. È mancata la benzina, lunghe file ai distributori riforniti da 7 mila autobotti, industriali furibondi. Ma ha ottenuto dei risultati: i 12.581 furti del 2018 si sono ridotti della metà, 42 sequestri, 435 arresti, 1.831 inchieste avviate. Questa tragedia ha convinto tutti che è la strada giusta. L’ultima strage (29 morti) era avvenuta nel 2010 a San Martín Texmelucan. Ma il huachicoleo è proseguito più di prima.